Va a Bellizzi, in provincia di Salerno, per battezzare la sezione locale dell’associazione ‘Futura’ di Maurzio Martina. Il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporto Umberto Basso De Caro tocca una serie di temi nazionali, la cui interpretazione spesso rappresenta un distinguo formale con le correnti Pd che fanno direttamente capo a Renzi pur non citando mai – proprio come l’altro big invitato, Matteo Mauri – il tema dell’immigrazione, delle sue conseguenze e della sua gestione. Parla però – e molto – del Movimento 5 Stelle declinandolo quale “forza anti-sistema al pari di Podemos in Spagna, della Brexit in Inghilterra e del Front National in Francia”, “tutte in grado di raggiungere il 30-35% dei voti” e quindi “non mi sorprenderei se in Campania diventasse il primo partito; a Napoli non lo è perché c’è un altro movimento anti-sistema, quello di De Magistris che, tra l’altro, gestisce i fondi strutturali europei”. Attribuisce l’ascesa del Movimento “ai talk show Anno Zero, l’Infedele, Piazza Pulita con Travaglio, Santoro: ciascuno è in grado di stabilire quali danni collaterali hanno prodotto. Abbiamo allora la responsabilità di ricostruire un rapporto fiduciario con i cittadini perché il Pd non sia più visto come il partito del potere o come il PdR (Partito di Renzi)”. Ammette che “il Pd è un partito che va ricostruito” e che “l’uomo da solo al comando non funziona più”. Stronca MdP (“arriva al 3% solo se si unisce a Fratoinanni-Vendola e a Rifondazione, quindi se lascia il riformismo e va nella sinistra radicale, fuori da qualsiasi opzione di governo e certamente dal Senato, essendo irraggiungibile l’8%)”; sentenzia “la fine del novantenne De Mita” ed il rifugio nei social della gente disillusa dalla politica (“un conato permanente di vomiti contro tutto e tutti”) per poi ufficializzare, con disarmante sincerità, logiche e motivazioni alla base di ogni singolo voto parlamentare in tema di modifica della legge elettorale: “Con il voto segreto gli interessi individuali prevalgono: in quell’urna ciascun deputato non rappresenta soltanto il proprio partito, i vicoli e la disciplina ma soprattutto se stesso tendendo a garantirsi la ‘cura della pelle’, cercando di ‘mettere in salvo la propria epidermide’… In quell’urna ciascuno cerca di confezionare la legge elettorale come un abito su misura per il proprio corpo. Io, ad esempio, sono fortemente proteso verso le preferenze ma non è affatto detto che sia il migliore sistema elettorale”.
Del Basso De Caro show: “5 Stelle verso primo partito in Campania”. Su legge elettorale: “Ogni deputato vota per interesse personale” – 2 VIDEO
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