Nell’indagine che ha portato, stamattina, il GIP del Tribunale di Salerno ad emettere una ordinanza di custodia cautelare a carico di 21 persone (14 in carcere e 7 agli arresti domiciliari) a vario titolo accusate di ‘associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti’, ‘detenzione e spaccio di droga’ e ‘detenzione e porto illegale di armi da sparo e munizioni’, spicca il coinvolgimento di un appuntato scelto dei Carabinieri. L’uomo, all’epoca dei fatti (2015-2016), era in servizio alla Stazione di Pontecagnano: “Ha avuto un ruolo marginale ma ciò non sminuisce la sua deprecabile condotta” dice il Procuratore aggiunto e vicario, Luca Masini, che spiega: “Gli è stata immediatamente notificata la sospensione per sei mesi dal servizio; sarà sentito dagli organi inquirenti e se non si avvarrà della facoltà di non rispondere, ci auguriamo che chiarisca la sua posizione nei minimi dettagli”. Il militare, di origini salernitane e subito trasferito da Pontecagnano, è gravemente indiziato dei delitti di violazione del segreto di ufficio e di favoreggiamento personale nei confronti di un appartenente all’organizzazione e di uno dei due promotori della stessa”. Il tenente colonnello Enrico Calandro: “Abbiamo agito certamente con amarezza; all’indomani della conferma della delega da parte della Procura (che per questioni di opportunità avrebbe potuto per opportunità affidare le indagini a Polizia o Finanza, ndr), però, abbiamo dato fondo al massimo della professionalità e della serietà”.
In generale l’indagine ha permesso di smantellare l’alleanza tra malviventi di Pontecagnano e affiliati al clan Vanella-Grassi di Scampia-Secondigliano. Sono stati ricostruiti gli assetti della criminalità organizzata nell’area a sud della provincia di Salerno, è stata accertata l’esistenza e l’operatività di un sodalizio criminale armato con base operativa nel Comune di Pontecagnano Faiano, dedito principalmente al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti. Sequestrati eroina e ben 20 chilogrammi di hashish.