Catturati un gambiano molestatore di ragazzine e un somalo assassino

0

Una complessa indagine di Polizia condotta dai poliziotti della Polfer di Foligno con la collaborazione, nella fase terminale delle indagini, degli agenti del Commissariato di Foligno, ha portato all’arresto di un cittadino gambiano di quarant’anni. Ormai da qualche tempo si erano succedute una serie di denunce nelle quali le vittime lamentavano di aver subito molestie da parte di un soggetto di colore. Dagli elementi in loro possesso, gli investigatori hanno da subito ritenuto che gli episodi fossero da ricondurre ad uno stesso autore. Gli approfondimenti investigativi hanno consentito di stringere il cerchio intorno ad uno straniero, un quarantenne gambiano, solito frequentare la stazione ferroviaria e zone limitrofe. L’epilogo si è avuto ieri nel tardo pomeriggio, nella zona del Trivio di Foligno. Una chiamata al 113 richiedeva l’intervento della Polizia a seguito di molestie subite, questa volta, da una ragazzina di neppure 13 anni. Tempestivo è scattato l’intervento sul posto dei poliziotti della Volante e della Polizia Ferroviaria che hanno immediatamente rintracciato il soggetto e l’hanno fermato. L’intervento degli agenti, peraltro, ha distolto l’aggressore dalle ire dei presenti, evitando che la situazione potesse generare in linciaggio. Lo straniero è stato condotto negli Uffici della Polfer per la compiuta identificazione e, all’esito degli accertamenti, è stato tratto in arresto per violenza sessuale ai danni di minorenne. Sulla base dei gravi indizi raccolti dagli investigatori, allo straniero vengono contestati anche altri episodi, commessi con le medesime modalità, avvenuti nel centro di Foligno in danno di donne di diverse fasce di età. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, l’uomo è stato condotto presso la Casa di reclusione di Spoleto.

Somalo – Arrestato dalla Squadra mobile di Agrigento un cittadino somalo rintracciato presso l’hotspot di Lampedusa per tratta di persone, sequestro, violenza, omicidio e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L´uomo è sospettato di far parte di un´associazione criminale, armata, di carattere transnazionale, specializzata a commettere reati contro la persona.
In particolare l’uomo è stato riconosciuto come uno dei responsabili di torture e sevizie avvenute in Libia in una struttura dove i migranti vengono privati della libertà personale prima di intraprendere la traversata in mare per le coste italiane.
Le indagini partite alla fine di maggio scorso, giorno dello sbarco a Lampedusa, sono state condotte dal Servizio centrale Operativo, dalle Squadre mobile di Palermo e Agrigento.
Anche la rivista Poliziamoderna aveva già nel 2015 affrontato, con un approfondimento ben dettagliato, la problematica degli sbarchi e del soccorso dei migranti.
Alcune dichiarazioni dei migranti vittime delle sevizie: “Al mio arrivo Mohamed il somalo era già nella struttura. lui picchiava i migranti. Si divertiva ad umiliarci e a farci pesare la sua supremazia. Mi ricordo che una volta lo stesso libico, a cui appartiene la struttura, lo ha ripreso perché ci picchiava così forte da ridurci in fin di vita”;
“Spesso mi costringevano a contattare telefonicamente i miei parenti e durante le comunicazioni mi colpivano ripetutamente con dei tubi di gomma”
“Mi è stato raccontato che poco tempo prima del mio arrivo tre migranti erano riusciti a fuggire. Due di questi sono stati riacciuffati e uccisi davanti gli altri reclusi… a bastonate”;
“Iniziarono subito a torturarci per costringerci a contattare i nostri familiari affinché inviassero il riscatto. Alla mia famiglia furono estorti 5mila dollari”

Condividi.

Lascia un commento