Aeroporto. Ilardi spiega le dimissioni: “Salerno ha sempre combattuto Gesac. Oggi la Regione vuole l’integrazione, ne prendo atto e vado via”

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L’amministratore delegato della Spa di gestione dell’aeroporto di Salerno Antonio Ilardi ascolta De Luca ripetere pubblicamente e con inimitabile taglio verbale i concetti enunciati un mese prima al Marina d’Arechi (“Portiamo Gesac all’aeroporto di Salerno”) e matura la decisione di dimettersi.

  • Ilardi, perché lascia?

“Per  visione strategica. Il mio impegno era nato con la prospettiva di realizzare i lavori di infrastrutturazione. Ora scopro che l’obiettivo è l’integrazione con Gesac: prendo atto della decisione del socio e mi faccio da parte, senza polemiche. Per realizzare l’integrazione non c’è certo bisogno di me. Poi perché sento il dovere della coerenza verso me stesso: avrei potuto comodamente far finta di niente ma non è questa a mia natura”.

  • De Luca ha avuto parole durissime.

“Che non mi sento addosso, non ho mai pensato che quelle accuse fossero rivolte a me. Da Presidente della SpA ho sottoscritto bilanci in cui si è perso di meno in tutta la storia dell’aeroporto. Bilanci approvati dai rappresentanti della Regione in assemblea”.

  • Gesac proprio non le piace…

“Guardi, l’abbiamo contrastata per anni nelle sedi giudiziarie, alcuni provvedimenti non sono arrivati proprio per la contrapposizione da parte di Gesac. Come non ricordare, ad esempio, il ricorso al Tar…”.

  • Va via proprio quando annuncia lo sblocco di una annosa vicenda…

“Sì, è stato pubblicato in Gazzetta il nuovo regolamento europeo sugli aiuti di Stato per gli aeroporti. Dalla data della sua entrata in vigore (fra soli 20 giorni) saranno esentati dall’obbligo di notifica (cioè sono liberi e legittimi) tutti gli investimenti pubblici per la gestione e per gli investimenti infrastrutturali negli aeroporti al di sotto dei 200.000 passeggeri. Si chiude alla grande un procedimento da noi a lungo sostenuto, agognato e monitorato.”.

  • In concreto che significa?

“Che i 40 milioni stanziati dal Governo non dovranno più essere approvati dalla Commissione. Da oggi queste risorse sono esentate e tutto viene esclusivamente ricondotto alla sfera decisionale degli enti pubblici. Che possono decidere di mettere i soldi che vogliono per apportare le migliore infrastrutturali e di sviluppo dei livelli di sicurezza che riterranno opportune”.

  • Aveva previsto questo tipo di sviluppo normativo che, potenzialmente, apre scenari diversi. Eppure quando lo diceva, nessuno le ha creduto.

“Mah, avevo preannunciato quest’esito ma i dirigenti regionali avevano bozze vecchie ed hanno preferito ragionare su quelle. Nei giorni scorsi si sono avanzate teorie sbagliate; non credo, comunque, che l’atteggiamento della Regione cambierà. Di certo viene meno il problema di reggere finanziariamente la struttura fino all’inizio dei lavori: sarà possibile immettere fondi pubblici anche per i costi di funzionamento nella fase di accompagnamento verso il 2018 e di sopperire alla inevitabile sospensione delle attività nella fase di ricostruzione della pista”.

  • Perché non la convince l’operazione-Gesac?

“L’aeroporto un socio privato dovrà averlo. C’è da decidere in che momento ed in che forma dovrà essere individuato, ma questo non è più compito mio”.

  • Che situazione lascia?

“Valutazione di impatto ambientale quasi al termine, altre pratiche in stato molto avanzato, altre che hanno bisogno di risorse per completarsi che, oggi, il socio pubblico può immettere. Ma non so poi vorranno mettere tutto nelle mani di Gesac”.

  • Eppure manca ancora un tassello cruciale: la concessione definitiva. Perché?

“Ufficialmente perché ci sono riserve del Ministero dell’Economia e delle Finanze”.

  • Proprio il Mef?

“Sì, proprio il socio indiretto di Gesac…”

  • Gesac, appunto. Quale scenario si prospetterebbe con una sua entrata nella gestione del Costa d’Amalfi?

“Non lo so, non conosco il piano di Gesac per Salerno. Di certo la scelta del gestore disegna una fase irreversibile: nel caso si dovrebbe inoltre procedere ad una fusione che non si potrebbe successivamente cancellare con un decreto del Ministero, come se si trattasse di un’Autorità portuale”.

  • Le dimissioni sono ufficiali?
  • “Sì”.
  • Dall’entourage del Governatore l’hanno chiamata per capirne i moitivi?
  • “No”

Antonio Ilardi

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