Caso di tubercolosi all’ospedale ‘Da Procida’. Nelle ultime ore è stato ricoverato nel reparto di malattie dell’apparato respiratorio un rumeno di 40 anni residente a San Potito Ultra, in provincia di Avellino. L’uomo si era allontanato dal reparto di malattie infettive dell’ospedale ‘Moscati’ del capoluogo irpino facendo perdere le proprie tracce. Probabilmente è tornato a San Potito dato che, successivamente, nello stesso ospedale avellinese e sempre per tubercolosi, è stato ricoverato un 12enne italiano residente a San Potito. Il ragazzino frequenta la scuola ‘Leonardo da Vinci’ che, prontamente, il sindaco di Avellino Paolo Foti ha ordinato di chiudere. Ricevuta la denuncia di allontanamento del romeno dall’ospedale da parte del primario di Malattie infettive Nicola Acone, i Carabinieri hanno rintracciato l’uomo portandolo, in maniera coattiva, all’ospedale di Avellino. In assenza di posti liberi, è stato quindi disposto il trasferimento a Salerno. Si è appreso che abbia contratto l’infezione anche il figlio di tre anni del rumeno, ricoverato al ‘Moscati’. Il manager dell’ospedale avellinese Percopo, riferisce al Mattino un dato allarmante che apre scenari inquietanti: “Negli ultimi 40 giorni sono 8 i casi in trattamento. In particolare si tratta di extracomunitari richiedenti asilo”. La tubercolosi polmonare è una infezione latente, che si trasmette per via aerea attraverso goccioline di saliva emesse con la tosse secca. I sintomi sono una tosse cronica con espettorato striato di sangue, febbre, sudorazione notturna e perdita di peso. L’infezione di altri organi provoca una vasta gamma di altri sintomi.
TUBERCOLOSI A SALERNO/ Rumeno fugge dal ‘Moscati’ di Avellino, infetta il figlio e un 12enne. I Carabinieri lo ricoverano al ‘Da Procida’. Choc in Irpinia: “Infezione in 8 migranti”
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