A seguito di una intensa attività di indagine, personale della Sezione Omicidi della Squadra Mobile di Roma, in collaborazione con la Squadra Mobile di Torino, ha eseguito un fermo in forza del provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma nei confronti di Serif Seferovic di 20 anni, pregiudicato per reati contro il patrimonio, poiché gravemente indiziato di essere il responsabile dell’omicidio plurimo delle sorelle Elisabeth, Francesca e Angelica Halilovic.
I fatti risalgono al decorso 10 maggio quando, all’interno del parcheggio del centro Commerciale “Primavera” di Piazza Mario Ugo Guatteri, si è sviluppato l’incendio (foto) di un camper in sosta con all’interno un nucleo familiare composto da 13 persone. A seguito dell’incendio, che ha totalmente combusto il mezzo, morirono le tre sorelle che non fecero in tempo ad uscire dal veicolo.
Sin dai primi esiti dell’attività di indagine, basata tra l’altro sull’assunzione di informazioni testimoniali e analisi di impianti di videosorveglianza presenti nell’area interessata, è subito emerso che quanto accaduto era da ricondursi a problematiche esistenti tra il nucleo famigliare Halilovic ed uno dei Seferovic, maturate all’interno del campo nomadi di Via Salviati.
A seguito di tali problematiche, il padre delle tre vittime era da tempo entrato in forte contrasto con alcuni Seferovic. Infatti, l’omicidio del 10 maggio è stato preceduto da alcuni episodi di litigi e danneggiamenti, sintomatici del clima esistente fra i citati nuclei familiari.
Si è accertato inoltre che pochi giorni prima la famiglia Seferovic ha repentinamente abbandonato il campo nomadi di via Salviati, proprio in seguito alla degenerazione dei rapporti con gli Halilovic.
Pertanto, l’attività investigativa è stata indirizzata nei confronti del nucleo familiare dei Seferovic ed ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti di Serif Seferovic il quale, tra l’altro, aveva nella disponibilità un furgone con le stesse caratteristiche di quello presente sulla scena del delitto ed utilizzato dagli autori del rogo.
Il prosieguo delle indagini ha consentito di localizzare la compagna di Serif in Sardegna, la quale, costantemente monitorata, nella serata di ieri, si è imbarcata su un traghetto per Genova da dove, nella mattinata odierna, a bordo di un treno, è partita alla volta di Torino, città ove vivono alcuni parenti della famiglia Seferovic.
Giunta presso la stazione ferroviaria “Lingotto” di Torino, è scesa dal convoglio e, poco dopo, si è incontrata con un soggetto subito riconosciuto dagli investigatori nel Serif, il quale è stato immediatamente bloccato per l’esecuzione del fermo del Pubblico Ministero emesso dall’Autorità Giudiziaria procedente, in considerazione dei gravi indizi di reità raccolti nei suoi confronti, per i reati di omicidio plurimo, tentato omicidio plurimo, detenzione, porto ed utilizzo d’arma da guerra e incendio doloso. All’atto del fermo il Seferovic non ha opposto resistenza.
Rogo di Centocelle. Fatale a Serif il ‘debole’ per la compagna. Catturato a Torino dalla Polizia
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