24 maggio 1999. Rapinatori uccidono l’agente Vincenzo Raiola, 27 anni. Nella banda terroristi, mafiosi e due carabinieri corrotti. Messa in suffragio

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La Polizia ricorda l’Agente Scelto Vincenzo Raiola a Milano. Questa mattina, nella Centrale Operativa, gli agenti della #Questura hanno partecipato alla celebrazione della Santa Messa (foto alla fine dell’articolo) in memoria del poliziotto Vincenzo Raiola deceduto il 24 maggio 1999 all’età di 27 anni a seguito delle ferite riportate durante un conflitto a fuoco avvenuto all’alba del 14 maggio con una banda di rapinatori in via Imbonati. Presenti alla cerimonia il Questore, il fratello, poliziotti e poliziotte.

Vincenzo Raiola morì il 24 Maggio all’ospedale milanese di Niguarda, per le conseguenze di una ferita alla testa riportate dieci giorni prima  durante un conflitto a fuoco con un gruppo di rapinatori in Via Imbonati, a Milano.
Alle 5 del mattino del 14 Maggio una banda di rapinatori armata di fucili d’assalto  e fornita di esplosivi militari assaltò un furgone portavalori appena uscito dal deposito di un istituto di vigilanza in Via Bovio, una strada laterale di Via Imbonati nel nord di Milano.
Mentre i criminali stavano compiendo la rapina giunsero sul posto equipaggi della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri che vennero accolti a raffiche di mitra esplose dai banditi che spararono anche contro alcune autovetture civili e un autobus  di passaggio, quindi fuggirono a bordo di due autovetture, coprendosi la fuga con il lancio di alcuni candelotti fumogeni. In questa prima fase della sparatoria agenti, carabinieri e civili rimasero feriti . Le auto dei rapinatori attraversarono il quartiere di Dergano per poi sbucare nuovamente in Via Imbonati, qualche centinaio di metri più a nord. Fu qui che i rapinatori si trovarono davanti alle Volanti Comasina e Niguarda , che stavano sopraggiungendo sul luogo della rapina. I banditi spararono  per primi contro gli agenti, ferendo tre di loro, tra i quali l’agente scelto Vincenzo Raiola, gregario della Volante Comasina, colpito da un proiettile alla testa, quindi i rapinatori fuggirono definitivamente in direzione di Viale Enrico Fermi, abbandonando quindi le auto in due paesi dell’hinterland milanese.
Le condizioni dell’Agente Scelto Raiola apparvero subito disperate. Venne trasportato all’ospedale di Niguarda ormai in coma irreversibile e qui agonizzò per dieci giorni prima di morire. Dal luogo dell’assalto vennero recuperati 217 bossoli di arma da fuoco esplosi dai rapinatori. Per circa una settimana dopo la rapina la Polizia di Stato rilevò in via Imbonati e nelle strade limitrofe i segni dello scontro a fuoco ( auto trapassate dalle pallottole, fori di proiettile su pareti di abitazioni e negozi, eccetera) .
Le indagini sull’assalto scattarono immediatamente e quasi subito la Squadra Mobile individuò il gruppo di fuoco responsabile dell’assalto, ma gli arresti scattarono solo a luglio, per permettere l’arresto di tutta la banda, compresi due carabinieri corrotti. La banda era composta da ex terroristi di sinistra, pregiudicati per reati di mafia e criminali comuni. Tre degli assassini ricevettero la condanna all’ergastolo, confermata in Cassazione. Il basista della tentata rapina al furgone portavalori non è mai stato individuato.
L’Agente Scelto Vincenzo Raiola era stato in servizio al Compartimento di polizia Ferroviaria di Milano, prima di ottenere il trasferimento alle Volanti. Lasciò i genitori, la  sorella e la fidanzata.
Il 148 Corso Allievi Agenti della Polizia di Stato svoltosi a Trieste nel 1999 è stato intitolato  alla sua memoria (fonte: Caduti di Polizia)

 

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