Fermo Scafista del 22.4.2017 – Video
Pubblicato da Questura di Ragusa su Sabato 22 aprile 2017
Nuovo sbarco in Sicilia. Polizia, Guardia di Finanza e Carabinieri raccolgono le testimonianze dei 143 migranti, individuano ed arrestano il presunto scafista.
La Questura di Ragusa comunica i particolari dell’operazione: “In Libia costretti a pagare per avere del cibo all’interno dei capannoni prima della partenza. I migranti hanno riferito di violenze e morti di migranti privi di denaro per pagare il cibo. La Polizia a seguito dello sbarco del 21 aprile ha raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di J.C.M. nato in Gambia il 13.12.1998. Secondo i testimoni è lui che ha condotto l’imbarcazione partita dalle coste libiche. Soccorsi in mare dalle unità navali della Guardia Costiera i 143 migranti in precarie condizioni di galleggiabilità sono stati trasbordati successivamente sulla nave ‘Vos Prudence’ di MSF che provvedeva a condurli presso il porto di Pozzallo ove giungeva alle ore 8 di ieri. Dopo le operazioni sanitarie di rito, i migranti venivano trasferiti presso l’Hotspot per le operazioni di pre-identificazione. Le operazioni di sbarco non hanno fatto registrare criticità ed è stata prestata la massima attenzione verso i soggetti che avevano bisogno di cure mediche, in particolar modo diverse donne incinte e minorenni.
Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa – con la partecipazione di un’aliquota della Guardia di Finanza ed una dei Carabinieri, hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto lo scafista del gommone soccorso.
Riconosciuto dai migranti attraverso le foto segnaletiche, lo hanno indicato come colui che è stato al timone dell’imbarcazione durante tutto il viaggio.
I migranti escussi, oltre ad avere individuato lo scafista, hanno anche riferito di violenze inaudite subite in Libia all’interno dei capannoni, comunemente chiamati connection house. Per i maltrattamenti e per denutrizione, i migranti hanno riferito che due giovani ragazzi sono deceduti prima della partenza. Al termine delle indagini è stato possibile acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico dello scafista centro africano responsabile, senza alcun dubbio secondo i testimoni ascoltati, di aver condotto, per ottenere un profitto ingiusto, il gommone poi soccorso.
L’arrestato è stato condotto presso l’istituto di pena di Ragusa a disposizione dell’autorità giudiziaria”.