Il Procuratore della Repubblica aggiunto dottor Alfonso D’Avino della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli – sezione Reati contro la Pubblica Amministrazione – comunica con una dettagliata nota i particolari dell’operazione che ha portato all’arresto di Vittorio Gargiulo dell’IAMC-CNR di Napoli, per le ipotesi di reato di peculato e concussione.
Ecco il testo del comunicato: “Nella mattinata odierna i militari del nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Napoli hanno dato esecuzione ad un decreto di fermo emesso da questo Ufficio nei confronti di Gargiulo Vittorio, già segretario amministrativo dell’istituto Ambiente Marino Costiero del Consiglio nazionale delle Ricerche, gravemente indiziato per i delitti di peculato e concussione commessi negli anni dal 2011 al 2015. Dalle indagini coordinate dalla sezione reati contro la Pubblica Amministrazione dalla Procura di Napoli è emerso che, nella qualità innanzi indicata, il Gargiulo si sarebbe appropriato di oltre 1 milione di pertinenza del suddetto Istituto. Il CNR è ente pubblico nazionale di ricerca, con competenza scientifica generale dotato di personalità giuridica di diritto pubblico e di autonomia scientifica, finanziaria,organizzativa, patrimoniale; esso ha il compito di svolgere, promuovere, trasferire, valutare e valorizzare ricerche nei principali settori della conoscenza e di applicare i risultati per lo sviluppo scientifico, culturale, tecnologico, economico e sociale del Paese. Come previsto dallo statuto, il CNR è articolato in dipartimenti ed in Istituti. Gli Istituti sono le unità organizzative afferenti ai dipartimenti, nelle quali si svolgono le attività di ricerca; ciascun Istituto opera con autonomia scientifica, finanziaria e gestionale. Nell’ambito di tale autonomia i 103 Istituti del CNR gestiscono una quota del bilancio complessivo, curando in autonomia sia le entrate che le uscite. Ad ogni Istituto è preposto un direttore (che ne coordina l’attività adottando gli atti di competenza) e ciascun Istituto si avvale di un ufficio amministrativo e contabile denominato ‘segreteria amministrativa’, coordinato da un segretario amministrativo (che svolge i compiti di ragioneria nonché compiti di acquisizione delle entrate e di erogazione delle spese ai sensi del regolamento di contabilità). In particolare, il segretario amministrativo possiede la firma di traenza sul conto corrente intestato all’Istituto e pertanto è l’unico soggetto legittimato a firmare i mandati di pagamento.
Le indagini sono state avviate a seguito di verifiche interne al CNR, culminate in una denuncia presentata dal Direttore generale del CNR, Paolo Annunziato, a questa Procura della Repubblica. Nella prima fase delle indagini è emersa l’anomalia di una fattura riferita ad una consegna effettuata non presso la sede dell’Istituto, bensì presso la residenza del Gargiulo; nella fattispecie si trattava di giochi e giostre gonfiabili (percorso gonfiabile camion, scivolo barca dei pirati, squalo bocca aperta, disco giga, nave dei pirati, spara palline), riferibili evidentemente ad attività di intrattenimento di bambini (denominata ‘facimm fest’) che Gargiulo svolgeva parallelamente. La spesa complessiva, per un totale di oltre 32mila euro, è stata contabilizzata come ‘materiali di consumo da laboratorio’. Nel prosieguo sono stati acquisiti elementi per ritenere che il Gargiulo si sia appropriato di ulteriori somme di danaro di pertinenza dell’Ente, ricorrendo ad una pluralità di modalità operative:
- ristrutturazione edilizia presso la sua abitazione, con realizzazione di vasca con idromassaggio, per una somma di oltre 11mila euro (contabilizzata come ‘ripristino locali interni dell’Istituto’);
- acquisto di teloni e tende per uso personale, per una somma di oltre 40mila euro (contabilizzata come ‘studio e progettazione per tenda jack-up’);
- acquisto di mobili per una somma di oltre 16mila euro (contabilizzata come ‘spesa per materiali per campagne oceanografiche’);
- acquisto di materiale informatico per una somma complessiva di oltre 500mila euro (contabilizzata come ‘spesa per materiale di consumo, cancelleria, beni mobili, materiali di ufficio’), materiale che in gran parte il predetto avrebbe rivenduto a terzi, i quali a loro volta li avrebbero ricollocati sul mercato attraverso il sito web ‘subito.it’ e che, solo in minima parte il Gargiulo avrebbe trattenuto per sé o ceduto a colleghi, parenti e amici;
- acquisti fittizi presso ditte compiacenti – per una somma complessiva di 325mila euro (di cui euro 150mila presso ditta esercente l’attività di frutta e verdura; 40mila presso ditta esercente l’attività di commercio all’ingrosso di saponi e detersivi; 95mila presso ditta esercente fabbricazione di prodotti cartotecnici, scolastici e commerciali; 40mila presso ditta esercente l’attività di trasporto merci su strada), contabilmente giustificate con motivazioni varie (‘materiale di consumo da laboratorio’, ‘spese di ufficio’, ecc…) pagate dall’Istituto con bonifici in parte poi riaccreditati su conti correnti di soggetti altrettanto compiacenti. In tutti questi casi Gargiulo avrebbe provveduto a formare falsa documentazione per far apparire che i mandati di pagamento fossero giustificati dall’acquisto di forniture di beni e/o servizi nell’interesse dell’Istituto Ambiente Marino Costiero.
Nel corso delle indagini sono già state effettuate perquisizioni domiciliari nell’abitazione del Gargiulo, che hanno consentito il rinvenimento di parte del materiale oggetto di appropriazione, tra cui i giochi gonfiabili ed un televisore di grosse dimensioni. Le indagini, inoltre, hanno consentito di fare emergere un episodio di concussione per costrizione commesso dal Gargiulo ai danni di un’impresa che stava realizzando lavori per l’IAMC. L’adozione del decreto di fermo si è resa necessaria in quanto, dagli ulteriori accertamenti in corso, è emerso che il Gargiulo – peraltro a conoscenza delle indagini a suo carico, avendo già subito due perquisizioni – si stava adoperando per allontanarsi dal territorio dello Stato, di tal che è apparso concreto il pericolo di fuga che legittima l’emissione del provvedimento precautelare”.
1 commento
O tempora o mores! Gridava duemila anni fa il simpatico Marco Tullio Cicerone e noi, nell’apprendere certe notizie, ci uniamo a lui nel condannare certi vezzi. Per la verità non ci dovremmo meravigliare più che tanto, poiché, come diceva anche mio nonno “e sord fann venì a vist e cecat”.