Riceviamo e pubblichiamo:
di Harry di Prisco*
Napoli è stata sempre legata da epoca remota all’Egitto. Reperti si trovano non solo nel Museo Nazionale, la cui collezione egiziana è stata da poco riaperta al pubblico, ma anche passeggiando per il centro storico. Un esempio notissimo è quello del “Corpo di Napoli”, emblematica statua raffigurante il fiume Nilo – più volte danneggiata e restaurata – poco distante dalla Cappella Sansevero e Piazza San Domenico in cui sono ancora misteriosi i simboli voluti dal Marchese per la Cappella funebre dei suoi avi. Caratteristici poi i luoghi dell’antica Regio Nilensis, quartiere Alessandrino di Neapolis, con le chiese intitolate al Nilo.
Gli Egiziani: un popolo misterioso e glorioso che per millenni ha fatto parlare di sé e continua a farlo in ogni angolo della Terra.
Negli ultimi tempi nel nostro Paese si è considerata questa meta come da scartare perché ritenuta non sicura. L’Egitto non è meno sicuro di tante altre destinazioni, che mai hanno avuto rinunce da parte dei turisti e attende con fiducia gli italiani, da sempre considerati i migliori turisti che l’Egitto possa avere. I turisti giapponesi, cinesi, tedeschi, francesi, spagnoli e tanti altri hanno continuato a visitare l’Egitto, anche in numero rilevante.
Proprio per sfatare questa paura, l’Ente del Turismo Egiziano in Italia ha predisposto dal sei al tredici marzo un Fam Trip nell’Egitto Classico, in tutta sicurezza data dai massimi controlli negli hotel, nei musei e in aeroporto, organizzato dal tour operator Interline International Travel, a cui hanno partecipato oltre venti agenti di viaggio del Lazio, della Sardegna, della Sicilia, della Basilicata, delle Marche, dell’Emilia Romagna, del Veneto, della Lombardia e del Piemonte, in pratica provenienti quasi da ogni dove dello stivale.
Un programma di otto giorni durante il quale i nostri connazionali hanno navigato sul Nilo per quattro notti, scendendo dalla nave per visitare gli splendidi siti di Karnak, Luxor, Edfu, Komombo e rimanere stupiti non soltanto davanti a tutti quegli antichi monumenti ricchi di storia, ma anche di fronte alle bellezze naturali di Assuan, soprattutto quando l’imbarcazione si è diretta da Luxor verso la città dove è sepolto l’Aga Khan con le stupende case nubiane multicolori.
Una escursione al monumento di Ramses II ad Abu Simbel, che fu trasportato in un luogo sicuro per non essere sommerso dalle acque della grande diga.
Il Cairo affascina poi per i tesori che racchiude: le piramidi di Cheope, Kefren e Micerino; la sfinge; la barca solare del faraone Cheope; la piramide a gradoni a Sakkara; la piccola sfinge e la grandiosa statua di Ramses II a Menphis.
Il viaggio non poteva essere completo senza la visita al Museo Egizio, con i suoi cinquemila reperti ritrovati quali corredo funebre del faraone-ragazzo Tutankhamon.
Ma il Cairo è anche una città moderna con palazzi di pregio che quasi nascondono la moschea blu e il vasto mercato del Khan el Khalili, dove è consuetudine offrire ai visitatori il tè alla menta.
L’Ente del Turismo Egiziano in Italia, al fine di promuovere il paese, sta organizzando numerosi eventi che stanno riscuotendo molto interesse da parte degli italiani. Gli agenti di viaggio che hanno partecipato all’educational hanno così potuto vedere con i propri occhi le stupende bellezze che questa terra racchiude e constatare il livello di sicurezza assicurato ai turisti, anche se passeggiando da soli.
Certamente vedremo gli italiani tornare alla scoperta di quelle che furono le nostre comuni origini europee in un Paese che merita di essere visitato.
*Giornalista-GIST Gruppo Italiano Stampa Turistica
Ispettore On. Ministero dei Beni
e delle Attività Culturali e del Turismo