SALERNO, CITTA’ COSTRUITA IN MURATURA E CEMENTO COME NEL CENTRO ITALIA, DOVE RISULTA INAGIBILE IL 55% DEGLI EDIFICI PRIVATI

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Nel nuovo piano di Protezione Civile emerge che Salerno è una città costruita, in grandissima parte, in muratura e cemento armato. Muratura e cemento armato erano anche i materiali utilizzati per costruire le case delle zone terremotate del centro Italia. La Denuncia.it riporta, a tal proposito, il seguente interessante report della Protezione Civile.

Risultano complessivamente 110.724 i sopralluoghi di agibilità effettuati nelle Regioni Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo, grazie all’impegno dei professionisti appartenenti ai Consigli nazionali degli Ingegneri, Architetti, Geometri e Geologi impiegati a titolo volontario, nonché di tecnici dei centri di competenza del Dipartimento, delle Regioni, delle Forze Armate e del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Lo ha reso noto la Protezione Civile.

A oltre sei mesi dalla prima forte scossa di terremoto del 24 agosto che ha colpito il centro Italia prosegue l’attività delle squadre di tecnici ed esperti abilitati per le verifiche di agibilità, sia con procedura AeDes (Agibilità e Danno in emergenza sismica), avviata fin dai primi giorni successivi alla scossa del 24 agosto, sia con procedura FAST (Fabbricati per l’Agibilità Sintetica post-Terremoto), attivata dopo gli eventi sismici del 26 e del 30 ottobre.

Complessivamente, dall’inizio dell’emergenza, sono state acquisite e digitalizzate 47.803 schede AeDes, tra edifici pubblici e privati: di queste, 2.184 hanno riguardato edifici scolastici (66% agibili, 6% inagibili, le restanti caratterizzate da esiti di parziale o temporanea inagibilità); 1.766 hanno riguardato altri edifici pubblici (45% agibili, 22% inagibili, le restanti caratterizzate da esiti di parziale o temporanea inagibilità). Su 43.853 edifici privati, il 45% è risultato agibile, a cui si aggiunge un 6% di edifici che non risultano danneggiati ma sono inagibili per rischio esterno, mentre il 30% è stato dichiarato inagibile e i restanti hanno avuto esiti di parziale o temporanea inagibilità.

Le squadre attivate con procedura FAST a partire dai primi di novembre, in seguito alle forti scosse di fine ottobre, hanno condotto ad oggi 69.921 sopralluoghi sui soli edifici privati. Di queste ultime, 49.639 hanno consentito l’attribuzione dell’esito: di agibilità per quasi il 57% degli esiti attribuiti, a cui si aggiunge un 3% di edifici che, pur non essendo danneggiati, risultano non utilizzabili per solo rischio esterno, mentre il 40% ha dato esito di non utilizzabilità per temporanea, parziale o totale inagibilità. Sono invece 13.282 gli edifici per i quali le squadre non hanno avuto la possibilità di accedere agli immobili o sono comunque necessari ulteriori sopralluoghi. Il numero di edifici interessati e le percentuali degli esiti di valutazione del danno, però, variano significativamente nelle quattro regioni interessate.

In particolare, nella Regione Marche su 29.313 verifiche FAST su edifici privati, sono 24.221 le verifiche per le quali è stato attribuito l’esito: risultano 10.973 edifici agibili (45% degli esiti), 844 che, pur non essendo danneggiati, risultano “non utilizzabili” per solo rischio esterno e 12.404 “non utilizzabili” perché danneggiati.

Nella Regione Umbria su 19.477 verifiche effettuate sono 14.378 gli esiti attribuiti: risultano 10.015 edifici agibili (il 70% degli esiti) e 434 “non utilizzabili” per solo rischio esterno, mentre sono 3.929 gli esiti di “non utilizzabilità” per danneggiamento.

Nella Regione Abruzzo su 12.206 verifiche effettuate sono 9.718 gli esiti attribuiti: sono risultati 6.141 edifici agibili (circa il 63% degli esiti), 374“non utilizzabili” per solo rischio esterno e 3.203 “non utilizzabili” perché danneggiati.

Nel Lazio, su 1.925 verifiche effettuate, sono 1.322 gli esiti attribuiti: risultano 1.077 gli edifici agibili (81% degli esiti), 34 “non utilizzabili” per solo rischio esterno e 211 “non utilizzabili” perché danneggiati.

La Protezione Civile ha poi ricordato che in seguito ai nuovi eventi sismici registrati il 18 gennaio il Dipartimento ha emesso il 12 febbraio una circolare che prevede che per i Comuni di Montereale, Capitignano, Campotosto, Pizzoli, Barete, Cagnano Amiterno, Scoppito, in provincia di L’Aquila, Amatrice, Accumoli, Antrodoco e Borbona, in provincia di Rieti e Arquata, in provincia di Ascoli Piceno, sia prorogata alla data del 28 febbraio la scadenza per la richiesta di primo sopralluogo o revisione di un precedente sopralluogo con scheda Fast con esito utilizzabile o scheda Aedes con esito ‘Agibile’ (A).

 

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