L’aeroporto Salerno-Costa d’Amalfi è stato dotato di una nuovissima pista con lunghezza (2.200 metri) e portanza (PCN) totalmente diverse da quelle precedenti. Di rinnovate vie di rullaggio, di un nuovissimo piazzale di parcheggio aeromobili (Apron) e di moderne apparecchiature che permetteranno anche i voli notturni.
Il solo annuncio della sua disponibilità operativa da luglio 2024 ha spinto alcuni tra i maggiori e più rinomati vettori a chiedere alla società di gestione del sistema aeroportuale campano, la Gesac, di sottoscrivere contratti per il suo utilizzo.
Con il ‘vecchio’ aeroporto, i pochi voli di linea effettuati erano il frutto di lunghe trattative ‘incentivanti’ tra la parte pubblica proprietaria della infrastruttura (in particolare Camera di Commercio e Consorzio) e le compagnie. Che su Salerno però basavano aeromobili limitati nella capienza a causa delle carenze strutturali della pista. Ad esempio Air Dolomiti, per il Salerno-Milano, utilizzava il turboelica Atr42.
La prima, sostanziale svolta sta proprio nella scelta puramente imprenditoriale di Volotea ed EasyJet. Per le nove rotte schedulate, utilizzeranno aeromobili con capienza compresa tra 180 e 200 posti. Come gli Airbus. Operazione economicamente vantaggiosa anche con prezzi bassi dei biglietti, a patto che il coefficiente medio di riempimento sia non inferiore al 70-75%. Margine ampiamente superato dalle prenotazioni a raffica di queste ore.
Le tratte sono da considerarsi sperimentali. Nel senso che, al netto della perfezione della gestione della infrastruttura da parte di Gesac (storicamente appurata a Capodichino), il loro feedback e la loro sostenibilità economico-finanziaria dovranno spingere le compagnie a renderle strutturali e ad aggiungerne altre.
Il mondo intorno – Ciò che sta accadendo a Salerno descrive, per la prima volta a queste latitudini e su questi ordini di grandezza, come l’interesse pubblico possa svilupparsi attraverso l’iniziativa privata nel più proficuo rapporto tra enti e società. Senza forzature.
E’ successo che la Regione Campania abbia analizzato i numeri esplosivi di Capodichino. Il cui trend di crescita ha però il limite strutturale ed invalicabile dell’aeroporto incastonato in un quartiere di Napoli. Quindi nella normativa che ne vieta l’espansione. La Regione, che ha interesse a connettere sempre di più la Campania con il mondo, ha quindi puntato sulla ricostruzione dell’aeroporto di Salerno perché la pista di Pontecagnano potesse completare il sistema aeroportuale regionale. Una ventina d’anni dopo si realizza, quindi, ciò che altri interpreti della stessa classe politica avevano intenzione di realizzare: la gestione unica aeroportuale. Insomma: tutto è bene quel che finisce bene.
La Regione ha quindi guidato il processo di fusione per incorporazione della vecchia società di gestione (Aeroporto di Salerno SpA) nella Gesac. Realizzato il passaggio, ha appostato ingenti capitoli di spesa per la re-infrastrutturazione dello scalo salernitano. Nel biennio 2025-2026 sarà costruita ex novo anche la aerostazione, adeguata ai flussi di traffico previsti nel piano industriale Gesac.
Abituati alle disillusioni, molti salernitani non hanno creduto fino in fondo alla concretezza di questa prospettiva. Poi gli annunci delle rotte di Volotea e EasyJet, con l’apertura delle prenotazioni sui rispettivi siti, hanno improvvisamente acceso l’entusiasmo. Come se una nuova primavera stesse pervadendo il territorio.
I Comuni più vicini si stanno organizzando: le collaborazioni istituzionali appaiono meno farraginose perché l’orizzonte è vicinissimo. La Provincia del fattivo assessore ai trasporti Rosario Danisi e Comuni di Pontecagnano Faiano e Bellizzi lavorano sul miglioramento della viabilità. La Regione con il presidente della Commissione Trasporti Luca Cascone e RFI per l’allungamento della metropolitana fino all’ingresso dell’aeroporto. La Camera di Commercio per un piano di marketing territoriale, il Comune di Salerno con l’attivo assessore al turismo Alessandro Ferrara porta e propone Salerno ed il suo aeroporto in giro per l’Europa. La Federalberghi guidata dal competente Antonio Ilardi (ex presidente del CdA dell’Aeroporto) annuncia di essere “pronta ad ogni azione concreta di promozione e sviluppo territoriale”.
I privati – In epoca di globalizzazione, l’apertura dell’aeroporto ai voli di linea è uno spot enorme per il territorio. Tanto che se ne parla in tutto il mondo. Strategicamente nel nome vi è il brand ‘Costa d’Amalfi’. Una grande occasione di perfezionamento anche per gli operatori privati che la Costiera servono da decenni. Travelmar ed Alicost, i vettori principali delle ’Vie del Mare’ hanno fissato nel 24 Marzo 2024, la ripresa sistematica delle corse dei traghetti da Salerno verso le perle della nostra costa: Vietri sul Mare, Cetara, Maiori, Minori, Amalfi, Positano e l’incantevole Capri.
La Salerno Crociere, società di gestione della stazione Marittima, con l’AD Orazio de Nigris annuncia per lo stesso giorno l’avvio della stagione crocieristica con l’arrivo di una grande nave passeggeri, il primo degli oltre 100 scali previsti nel 2024.
Piattaforma logistica – Aeroporto connesso con il mondo (Ginevra ma soprattutto Milano Malpensa, Berlino e Londra offrono interconnessioni con tutti i continenti), porto proiettato verso l’incremento de traffico crocieristico; la previsione di oltre due milioni di transiti ai varchi di imbarco dei traghetti per la Costiera; le Autostrade del Mare che permettono collegamenti anche passeggeri verso Messina, Valencia, Malta e la Sardegna; l’alta velocità ferroviaria che collega il cuore della città con il cuore di Roma in un’ora e mezza, l’autostrada a tre corsie per il nord, quella comunque comoda per Reggio Calabria, la superstrada Basentana per Potenza e Matera/Taranto finalmente più sicura. Tutti elementi che fanno di Salerno, città incastonata tra patrimoni Unesco, una piattaforma logistica formidabile. Una delle Capitali del sud.