Si salda l’asse tra Comune e Salernitana. Mai, prima d’ora, il Municipio ed il club granata erano stati così vicini.
L’occasione è stata la commemorazione di Geza Kertesz, eroe ungherese della seconda guerra mondiale ed allenatore per tre stagioni della Salernitana, organizzata dall’associazione Macte Animo.
L’Ente e il club hanno auspicato la ristrutturazione dello stadio ai fini del ritorno dei calciatori sul prato del Vestuti. “Il nostro sogno è portare la Salernitana ad allenarsi qui una volta a settimana” hanno detto all’unisono il team manager Salvatore Avallone ed il consigliere comunale Gennaro Avella nella veste di presidente della Commissione Sport, Politiche Giovanili ed Innovazione.
Il vice sindaco Paki Memoli ha voluto valorizzare l’equazione ‘sport-integrazione-pace’ condannando l’esclusione dalle competizioni internazionali degli atleti russi.
Presenti anche il consigliere Barbara Figliolia e l’addetto stampa della Us Salernitana 1919, Gianluca Lambiase.
Avella ha aggiunto: “È sempre una emozione entrare nello stadio Vestuti. Lo è stato ancor di più oggi, in occasione della commemorazione di una tra le figure storiche del calcio nazionale.
All’ungherese Geza Kertesz, allenatore della US Salernitana nelle stagioni 29/30, 30/31 e 40/41 ed eroe di guerra, Salerno riserva il giusto tributo. Grazie, allora, alla associazione MacteAnimo 1919 e alla Us Salernitana.
Su indicazione del sindaco Vincenzo Napoli, l’Amministrazione comunale ha intrapreso la via della piena integrazione dell’impianto sportivo ‘Donato Vestuti’ nel tessuto sociale della città, a beneficio delle tante società dilettantistiche dei numerosi sport per il quali il Vestuti è ‘casa’.
A tal fine registriamo con grande soddisfazione l’apertura della Salernitana. L’impegno è chiaro: nel momento in cui la struttura lo permetterà, i granata torneranno ad allenarsi qui”.
Avallone ha concluso sul campionato: “Macte Animo significa coraggio. Era il motto della prima Salernitana, è il nostro. L’obiettivo è difficile ma getteremo l’anima in campo”.
