Un pezzo di Marocco in provincia di Salerno. Ad Eboli – ed in generale nella piana del Sele – vive la più grande comunità marocchina della Campania. Tra le più numerose d’Italia.
“Quello marocchino è un popolo integrato che ha trovato una storica accoglienza nella comunità ebolitana” ha detto il sindaco Mario Conte, presente in compagnia del suo vice Enzo Consalvo. Ad ascoltarlo, tra gli altri, il Console generale per il sud Italia (Sicilia esclusa) Abdelkader Naji.
L’occasione è stato il convegno ‘Marocco chiama Italia’ organizzato al Museo dell’Operazione Avalanche – MOA – presieduto da Marco Botta. Manifestazione ottimamente organizzata dal medico missionario Vincenzo Mallamaci, presidente dell’Associazione Internazionale Onlus ‘E ti porto in Africa’. Al tavolo anche Fatijha Chakir dell’associazione ‘Il Mondo a Colori’.
Al suo arrivo, il Console è stato accolto dalle Istituzioni e dalla comunità marocchina. La foto di rito sotto i gonfaloni di Italia e Marocco. Dentro, i lavori sono stati aperti dagli inni nazionali.
Le parole più usate sono state ‘integrazione’ e ‘inclusione’. In tale clima, il sindaco Mario Conte una piccola, sostanziale concessione, l’ha fatta: “Nel mio quartiere, a Santa Cecilia, manca una bella chiesa. Lì c’è anche la più numerosa comunità islamica del territorio. Potremmo allora costruire chiesa e moschea insieme”.