Di buon mattino, nel giorno del voto sulla piattaforma Rousseau, la senatrice M5S Barbara Lezzi pubblica la sua accorata lettera. L’ex ministro per il Sud, scrive:
“Caro Giuseppe Conte,
il tuo appello di ieri a votare Sì al quesito Rousseau ha, ancora una volta, dimostrato che sei un vero signore. Dato il tuo ruolo, dato il tuo garbo istituzionale non avresti potuto fare altro.
Per me è diverso. Tra poche ore, quando mi ritroverò davanti alla scelta, voterò un NO convinto e vorrei motivartelo.
La trama di Palazzo che ti ha visto buttare fuori ha nomi e cognomi, ha complicità silenziose, ha intenzioni subdole.
Il fine era quello di espellerti dalla vita politica passando da una crisi di governo perché raccogli consenso mentre tutti gli altri lo perdono, perché hai lavorato bene e non è pratica così diffusa.
No, non voterò sulla piattaforma a favore della nascita di questo governo perché, come saprai, avremo forse tre ministeri. Tre ministeri su 15 o 16, quindi saremo ininfluenti.
Voterò No perché non c’è alcun pericolo di perdere i soldi del Recovery Plan in quanto è già scritto e depositato in Parlamento. Lo hai scritto tu.
Uno dei papabili ministri, Giovannini, ha già detto che deve essere solo integrato e non riscritto.
Attività che avevi lasciato alle prerogative parlamentari.
Voterò No sulla piattaforma perché con te ho imparato che un ministro non può ingerire nelle attività di un altro. Non ci sarebbe nessun controllo ‘da dentro’ che non si possa fare dall’opposizione.
Voterò NO al quesito perché il mio Movimento ha scelto di nascondersi dietro ad un quesito ipocrita e vile in cui non scrive chi sono ‘le altre forze politiche’. Italia Viva, Forza Italia, Lega, PD, Leu, Azione, Cambiamo. Ci sono anche tutti quelli che hanno ordito alle tue spalle.
Eppure eravamo dentro e non siamo riusciti a fermarli perché tutti insieme sono più di noi.
Berlusconi è piombato qui a mettere la firma sulla tua cacciata.
Ed io dovrei agevolare la nascita di questo governo con il voto su Rousseau? No.
Il ministro Costa, con la tua guida, aveva già istituito un dipartimento per la transizione ecologica. Non servono nomi altisonanti da usare come feticcio.
Dovrei far tornare al governo colui che ha paralizzato il Paese in piena pandemia?
Giuseppe, ora tu non puoi dirlo, ma non posso credere che tu sia convinto che questa accozzaglia sia fatta per il bene del Paese.
Un Paese stremato, stanco e indebolito che non avrebbe meritato tutto questo al quale non possiamo restituire i Renzi, Salvini e Berlusconi potenziati, senza alcuna forma di controllo parlamentare.
La responsabilità impone di far tutto ciò che serve per impedirlo.
Grazie Giuseppe ma io farò di tutto per non essere annoverata tra i traditori del Paese e del più amato Presidente del Consiglio”.