Operazione ‘Vecchia Roma’: militari del Comando Provinciale capitolino della Guardia di Finanza hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare personale emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma nei confronti di 15 persone per traffico e spaccio di sostanze stupefacenti (6 in carcere, 2 ai domiciliari e 7 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria). E’ inoltre emerso che “sette indagati percepiscono o hanno percepito – direttamente o in quanto inclusi nel nucleo familiare dei beneficiari – il reddito di cittadinanza o il reddito di emergenza”.
Il Comando provinciale della Guardia di Finanza fa sapere: “All’esito delle indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, gli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno smantellato un sodalizio criminale dedito allo smercio di cocaina nella periferia Ovest della Capitale e sul litorale romano. L’organizzazione era promossa e diretta da una 71enne che si riforniva stabilmente di droga da un 68enne e da un 58enne, tutti con numerosi precedenti specifici. Da quanto emerso dalle intercettazioni telefoniche e ambientali eseguite, i tre sodali – destinatari della misura della custodia cautelare in carcere – commentavano di essere rimasti tra i pochi a operare ‘con serietà’ nel settore, facendo le cose ‘alla vecchia maniera’, in cui contava ‘la parola data’. Essendo agli arresti domiciliari, l’anziana donna aveva stabilito il centro direzionale e operativo dell’associazione nella propria abitazione a Fiumicino dove intratteneva i contatti con i fornitori e impartiva le disposizioni per le cessioni dello stupefacente e la riscossione dei relativi compensi a due donne 63enni e alla figlia di una delle due. Pur privilegiando gli incontri di persona ai colloqui telefonici, per le conversazioni a distanza era stato condiviso un singolare linguaggio criptico ispirato al mondo della gastronomia, in cui la cocaina diventava, a seconda dei casi, ‘fettine panate’, ‘lasagne’ e ‘spaghetti alle vongole’. Come affermato in una conversazione captata: «le telefonate mie e sue sono tutte di mangiate… mai… mai… mai parlato di niente…». Al fine di trovare una valida alternativa al business in corso e compensare la perdita economica derivante dal sequestro di droga nell’ambito di un’operazione di servizio conclusa con l’arresto di un ‘corriere’, l’anziana ‘rispolverava’ un suo vecchio contatto peruviano per avviare, unitamente alle sodali, una trattativa per l’acquisto di narcotico direttamente dal sud-America a prezzi concorrenziali, che si sarebbe dovuta concretizzare con una prima fornitura di 6 chilogrammi di cocaina. Anche se l’affare non si concludeva, le indagini hanno consentito di individuare i due referenti dell’organizzazione peruviana nei cui confronti è stata disposta la custodia cautelare in carcere. Con riferimento a sette acquirenti di droga, anch’essi compiutamente identificati dagli investigatori, il G.I.P. ha disposto, invece, l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Gli approfondimenti svolti hanno, infine, fatto emergere come sette indagati percepiscano o abbiano percepito – direttamente o in quanto inclusi nel nucleo familiare dei beneficiari – il ‘reddito di cittadinanza’ o il ‘reddito di emergenza’; saranno quindi interessati i competenti uffici dell’I.N.P.S. ai fini della sospensione del beneficio economico. Le azioni di contrasto assicurate nel corso delle indagini, culminate nell’esecuzione del provvedimento cautelare testimoniano l’impegno quotidiano della Procura della Repubblica e delle Fiamme Gialle di Roma nella tutela della legalità e nel contrasto ai traffici illeciti”.