Effetti vintage o tridimensionali, stile classico o moderno, elementi di design, ‘commerciali’ o ‘firmati’ da artisti internazionali: le carte da parati stanno tornando di gran moda. Finora ancorate ad una immagine essenzialmente legata all’arredamento delle abitazioni dell’Europa del dopoguerra, oggi rivivono e trovano vasta e sostenibile applicazione nella reinterpretazione concettuale, funzionale e finanche artistica di aziende leader, innanzitutto, nella produzione di soluzioni sostenibili dal punto di vista ambientale.
Tra società e siti specializzati in grado di proporre utili suggerimenti a chi è interessato ad orientarsi verso questo tipo di soluzione frutto di anni di ricerca universitaria uno in particolare, Carta da parati degli anni 70, spiega in maniera dettagliata ed approfondita i vantaggi derivanti dalla scelta e dal montaggio, a casa, dei parati di ultima generazione. Tra gli aspetti più innovativi uno risulta estremamente attuale: esistono e sono posti in commercio soluzioni in grado di schermare fino al 99% delle radiazioni elettromagnetiche che, prodotte da modem, cellulari, antenne e monitor, invadono tutti gli ambienti domestici di tutte le nostre abitazioni.
Quando oggi pensate ai parati scordatevi quindi quelle distese verticali un po’ tristi, scenari obbligati (e indifferibili) di alcuni tra i film cult che raccontano storie dello scorso secolo. Le Vite degli Altri, ad esempio, sviluppa con successo il tema delle modalità di controllo della Stasi – la polizia politica nella Germania dell’Est nella Berlino divisa dal muro – dei potenziali nemici del regime egemonizzato dall’Unione Sovietica. In una delle memorabili scene (tra quelle che valsero al regista Florian Henckel von Donnersmarck il premio Oscar per il miglior film straniero) Georg Dreyman, l’intellettuale spiato da un magistrale Ulrich Mühe, insospettitosi, smonta una presa della corrente scoprendo una microspia. La strappa fino a raggiungere il filo elettrico che quindi tira con forza, sdradicandolo dal suo lungo alloggiamento ricavato proprio sotto uno spesso strato di (quella) carta da parati.
Da allora la carta da parati ne ha fatta di… strada. Oggi il prodotto migliore è costruito ricorrendo a materie prime naturali, tenute insieme e compattate senza l’aggiunta di sostanze chimiche, risultando così completamente riciclabile. Una differenza dalla portata rivoluzionaria – in una fase storica di massima difficoltà per l’ambiente – rispetto alle carte da parati tradizionali degli scorsi decenni, invece assimilate attraverso l’utilizzo di potenti coloranti e collanti che, seppure efficaci in termini di resa, le rendevano inutilizzabili e inquinanti una volta staccate dalle pareti.
La carta da parati compostabile, invece, è pensata e costruita sia per un successivo riutilizzo che per la decomposizione naturale e biologica nell’arco di 6-12 mesi dalla posa nella compostiera. La carta da parati compostabile Versus Lino, ad esempio, sembra rappresentare oggi la frontiera più avanzata nell’approccio ecologico all’arredamento d’interni: composta per il 65% da lino e per il 35% da una particolare viscosa composta da fibre tessili di origine naturale – ottenute da legno di foreste certificate FSC – attraverso un processo di produzione industriale, quando essa smette il suo ciclo primario (arredamento) e viene correttamente avviata nel processo di compostaggio, rilascia delle sostanze altamente nutritive per il terreno mentre la restante quota si predispone, come materia prima, per ulteriori utilizzi artigianali od industriali.
La carta da parati compostabile Versus Lino assume quindi caratteristiche funzionali uniche nel suo segmento: essa produce ottimi risultati nella scala dei parametri di fono assorbenza, termo isolamento, auto regolazione dell’umidità, durevolezza. Aspetti non secondari nell’accrescimento dei livelli di qualità della vita di chi sceglie di arredare la propria abitazione ricorrendo a questa elegante e raffinata soluzione. L’assenza di prodotti chimici rende particolarmente bassa anche la soglia di infiammabilità facendo rientrare pienamente, questo particolare valore, nei parametri europei di categoria. Caratteristica che rende questa soluzione particolarmente adatta anche per il rivestimento delle pareti di uffici, alberghi e locali pubblici. Altre soluzioni valorizzano la scenografia con l’inserimento di fibre ottiche; i colori e le iconografie per la personalizzazione degli ambienti quanto più rispondente alla personalità ed agli obiettivi del committente. Tappezzerie leggere o impegnative ma sempre preziose e talmente raffinate da diventare, esse stesse, opere esposte sui muri, alcune delle quali costruite a mano proprio come gli arazzi o i tappeti persiani. Da ammirare come si fa con i quadri, capaci di trasformare l’atmosfera rafforzando l’identità di uno spazio chiuso, catturando lo stato d’animo fino ad immortalarlo per poi riproporlo all’infinito. Conferendo solarità, geometrie, disegni tematici, colori, fantasie. In una parola: calore.