Vincenzo De Luca durissimo contro il Governo. Sabato sera afferma: “La Regione Campania esprime radicale dissenso rispetto a ipotesi di partecipazione ai cosiddetti Stati Generali per l’Economia. Si ritiene pregiudiziale lo scioglimento del nodo relativo al mondo della scuola e all’inizio del nuovo anno scolastico. E’ intollerabile e scandaloso che si vada in una direzione che porta a bruciare il mese di settembre, o all’ipotesi demenziale di aprire, chiudere, riaprire le scuole per una scelta sulla data del voto amministrativo che ignora totalmente i problemi del mondo scolastico e delle famiglie. Dopo mesi di sofferenza di studenti e genitori, dopo mesi di impegno straordinario e di sacrifici del corpo docente, appare davvero intollerabile la posizione di totale disprezzo e irresponsabilità verso cui spingono il Governo e le forze politiche nella discussione in corso a livello parlamentare; ed è davvero scandalosa l’assenza e la passività del Ministero dell’Istruzione che avrebbe dovuto pretendere che le scadenze elettorali fossero subordinate allo svolgimento sereno e ininterrotto dell’anno scolastico. La Campania denuncia questa irresponsabilità, e non intende avallarla di fronte al mondo della scuola e alle famiglie italiane”.
Gli risponde, quasi in contemporanea, il senatore di Fratelli d’Italia e commissario regionale del partito in Campania, Antonio Iannone: “Il presidente De Luca riguardo l’assenza ancora di una data delle elezioni regionali parla di vergogna istituzionale, puntando il dito contro Fratelli d’Italia, Lega, M5S e addirittura il governo, che poi sarebbe il suo, evitando però di citare accuratamente il suo partito, il Pd, che ha votato convintamente alla Camera il decreto Elezioni. E non contento tira in ballo la scuola, che adesso difende per suo tornaconto, su cui farebbe meglio a tacere perché se al Pd davvero fosse stato a cuore il futuro della scuola non avrebbe votato la porcata del decreto Scuola della ministra Azzolina. De Luca, quindi la smetta di fare la Madame Butterfly della Campania e prima di parlare si informi. Potrebbe chiedere al figlio, parlamentare di maggioranza, come ha votato il suo partito sul decreto. Il dialogo in una famiglia è una delle cose più importanti”.