“Sesso in ospedale”: sindacato con primario sospeso, avvocati al Riesame, Ordine insorge

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La Squadra Mobile della Questura di Salerno, unitamente alla Sezione di Polizia Giudiziaria in sede – Aliquota Polizia di Stato, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno hanno dato esecuzione all’Ordinanza Applicativa di Misura della sospensione dell’esercizio della professione medica, con interdizione di tutte le attività ad esso inerenti, per la durata di anni uno, emessa dal GIP del Tribunale di Salerno, nei confronti di medico, primario presso l’Ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno. “L’indagine scaturita da un’attività avviata in seguito alla denuncia di una donna – si legge nella nota della Questura – ha permesso di ricostruire le dinamiche con le quali il medico indagato aveva costretto la stessa a subire atti sessuale. Gli approfondimenti investigativi effettuati infatti, hanno consentito di acclarare che l’uomo, abusando della sua qualità di medico, nel corso di una visita in un ambulatorio dell’ospedale poneva la vittima, una donna quarantenne, in una condizione di soggezione psicologica costringendola a subire atti sessuali, facendo passare subdolamente tali manovre, per atto medico”.

Il giorno dopo, la difesa della Fials Salerno: “Sul medico accusato di violenza sessuale su una paziente, bisogna essere garantisti. Solidarietà all’uomo e al professionista, stimato primario all’ospedale di Salerno. Sono certo che saprà difendersi dalle accuse che gli muove la magistratura”. Così Mario Polichetti, sindacalista della Fials Salerno, interviene sull’inchiesta che coinvolge un primario dell’Azienda Ruggi. “Il medico deve avere l’opportunità di difendersi nelle sedi competenti e non di subire un processo sommario sui social o sui media. Ecco perché chiedo a tutti di evitare facili illazioni sul professionista e su tutto il personale dell’Azienda ospedaliera di Salerno, sempre impeccabile e mai coinvolto in inchieste del genere. Anzi, invito il manager Vincenzo D’Amato a prendere provvedimenti per chiunque diffamerà il prestigio del San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. Di processi fuori le aule di tribunale ne abbiamo subiti già troppo”.

Gli avvocati difensori“Il nostro assistito si protesta innocente e totalmente estraneo ai fatti. Egli contesta la ricostruzione svolta dalla denunciante e rivendica che tutti gli atti da lui compiuti erano finalizzati esclusivamente a ragioni di natura medica”. E’ quanto affermano Federico Conte e Laura Toriello, legali del medico destinatario ieri di una misura di sospensione dell’esercizio della professione emessa dal Gip del Tribunale di Salerno. “Riteniamo necessari tempestivi approfondimenti investigativi per fare totale chiarezza, e in modo rapido, sulla denuncia di una paziente. Nessun abuso, nessuna violenza si sono compiuti ai danni della signora ma solo regolari manovre di natura diagnostica, nell’ambito di una visita medica. Sconcerta che si calpesti in modo così brutale la reputazione e l’onorabilità di uno stimato professionista, che viene catapultato in una vicenda dal duro impatto professionale ed esistenziale sulla base di accuse generiche e non dimostrate. Per questo ci rivolgeremo subito al Tribunale del Riesame“.

Ordine dei Medici – Il Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Salerno, dottor Giovanni D’Angelo, ha dichiarato: “Stupisce la rapidità con cui la notizia è pervenuta agli Organi di Stampa, ed è stata da questi  diffusa, corredandola di nome, cognome, carica professionale e fotografia del professionista indagato. Eppure negli anni precedenti, in occasione di incontri pubblici con rappresentanti della stampa, della magistratura e del nostro Ordine professionale, vi è stata una nostra forte sollecitazione a riportare, nei casi giudiziari in itinere, unicamente le iniziali delle persone coinvolte a tutela della privacy e del procedimento giudiziario in essere. Nel caso in questione, il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari, per loro natura di fatto riservate, nonostante la notifica avvenuta del provvedimento di interdizione dallo svolgimento della professione. Il fascicolo giudiziario è stato aperto in seguito a una denuncia di parte e al collega indagato vanno garantite tutte le riserve del caso, avendo questi la possibilità di produrre prove da utilizzare in sede di difesa processuale. Pertanto, come Presidente dell’Ordine dei Medici-chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Salerno, esprimo rammarico per le modalità con cui la notizia è stata resa nota alla Stampa e da questa diffusa, insieme ad una comprensibile preoccupazione per il collega. Questo, ovviamente, non vuole essere un diniego al corretto e giusto cammino della giustizia né è una posizione precostituita. È un semplice invito a chi ha il dovere della informazione, al valore del rispetto della persona, chi che sia, perché trionfi la sicurezza insieme alla serenità di giudizio”.

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