di Franco Picarone*
La pandemia da Coronavirus sta cambiando radicalmente il mondo. Cambiando il lavoro sta aggravando sicuramente le situazioni di sfruttamento e di disparità.
Il primo pensiero è per i lavoratori e le lavoratrici della sanità. Essi mettendo a rischio se stessi per salvare vite umane esprimono la vera solidarietà umana, quella che potrà salvarci da questa guerra epidemica e dalla guerra economica che ne consegue.
Il secondo pensiero va a chi con questa crisi ha già perso il lavoro o rischia di perderlo. Prima di tutto urgono interventi di materiale sostegno per aziende e lavoratori. Sarà poi indispensabile saper convivere con questo maledetto virus che ci accompagnerà per molto tempo. È decisivo garantire a tutti di circolare in sicurezza fino alla scoperta di un vaccino e cioè fare una passeggiata, comprare un vestito, sedersi davanti al bar o in un ristorante, andare al mare o in montagna senza contagiarsi. A queste azioni si collegano attività di lavoro autonomo e dipendente. Il modo con cui scienziati, istituzioni politiche, istituzioni sanitarie, istituzioni creditizie, organizzeranno questa fase sarà decisivo per salvare vite umane, aziende e posti di lavoro.
Il terzo pensiero va al mondo del lavoro che verrà, che per molti è già qui: il mondo dello smart working, del lavoro a casa o a distanza. Perderemo la struttura collettiva e ravvicinata del lavoro. E sarà più difficile tutelare i diritti, i tempi del lavoro, la giusta retribuzione, l’orario. Occorrerà una revisione totale delle azioni di tutela da parte delle forze politiche e sociali.
Solidarietà, comprensione del cambiamento e visione ci aiuteranno. Ci giochiamo molto: il lavoro sicuramente, ma anche il futuro e la democrazia.
Buon primo maggio a tutti.
*Consigliere Regione Campania
Presidente II Commissione permanete Bilancio e Finanza
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