Saviano (Napoli) – Corteo funebre “con centinaia di persone” e immediata istituzione della zona rossa: è equazione inevitabile nella Campania di De Luca. Il provvedimento scaturisce previo breve istruttoria (riunione notturna della task force regionale che ha valutato la situazione del Comune di Saviano) a cui hanno fatto seguito le seguenti dichiarazioni del Governatore: “La messa in quarantena per il Comune di Saviano fino al 25 aprile è stata una decisione inevitabile per impedire il sorgere di un focolaio di contagio a tutela della salute dei cittadini di Saviano, di quella dei Comuni vicini, e di un intero territorio densamente abitato. E’ stato anche un atto di rispetto per la figura di un grande medico e della sua famiglia, che avrebbe per primo sollecitato comportamenti responsabili. E’ una decisione che rende merito al sacrificio compiuto da tanti cittadini che hanno rispettato le regole, che ripristina la dignità e onora l’impegno civile di tutta la nostra comunità”.
I FATTI – Nell’Ordinanza regionale numero 35 si leggono i presupposti tecnici: “Nel Comune di Saviano (Na) è stato svolto – tra l’altro in violazione del divieto sancito dal DPCM 10 aprile 2020 di assembramenti e riunioni e di svolgimento di eventi, manifestazioni e cerimonie – un corteo funebre che ha attraversato il territorio comunale con la partecipazione di centinaia di persone assembrate lungo le strade e al seguito del feretro, senza rispetto delle misure di distanziamento vigenti. L’Unità di Crisi regionale ha rappresentato che ‘i media hanno documentato lo svolgimento della cerimonia funebre con una massiccia
partecipazione popolare, nella misura di alcune centinaia di persone, senza rispetto del necessario distanziamento sociale’. La stessa Unità di Crisi ritiene utile ’l’adozione di adeguate misure precauzionali volte a contenere ogni possibilità di diffusione del contagio, analoghe a quelle già adottate in alcuni territori comunali campani, per evitare precauzionalmente l’accesso e l’uscita dal Comune, nelle more della identificazione dei numerosi partecipanti all’evento e all’attivazione di misure di prevenzione individuali al fine di prevenire rischi di diffusione del contagio da Covid-19, potenzialmente elevati in considerazione del numero dei partecipanti e delle modalità documentate di svolgimento dell’evento, che in un’area densamente popolata possono determinare un elevato e grave pericolo, vanificando i risultati sin qui conseguiti in termini di progressiva riduzione dei contagi’.
Acquisito anche il seguente parere dell’Asl Napoli 3 sud: “E’chiaramente intuibile, ed anche visibile osservando i video pubblicati sul web, che l’evento funebre organizzato nella città di Saviano in onore della salma ha esposto seriamente a rischio sanitario l’intero paese. Non sono state osservate le elementari norme di sicurezza imposte; non sono state rispettate le distanze sanitarie tra gli intervenuti al corteo funebre (si parla di circa 200 cittadini presenti in spazi ristretti con inevitabile vicinanza). La violazione delle misure di contenimento da Virus Covid-19 potrebbe favorire la diffusione di agenti patogeni in quanto non vi è alcuna certezza sullo stato di salute delle persone che hanno preso parte al corteo funebre. Il potenziale rischio di diffusione del virus è in questo caso elevato e potrebbe mettere in serio pericolo anche la salute dei cittadini dei paesi limitrofi. Orbene, dal punto di vista igienico sanitario, al fine del contenimento dell’ulteriore diffusione della malattia da Covid-19 , sarebbe opportuno limitare i contatti sociali tra i cittadini residenti in Saviano e la popolazione viciniora”.
Considerato che ‘nell’immediatezza non sono state identificate le numerosissime persone che hanno partecipato all’evento e pertanto non è possibile adottare le adeguate misure individuali di prevenzione del rischio di diffusione del contagio’ risulta quindi ‘necessario disporre, a tutela della salute pubblica degli abitanti di Saviano e degli altri Comuni del territorio campano, adeguate misure finalizzate a ridurre la mobilità ‘da’ e per il Comune di Saviano e all’interno del territorio di quel Comune, nonché le occasioni di contatto sociale tra i cittadini, per il tempo strettamente necessario alla individuazione dei partecipanti al corteo funebre, ai fini della adozione delle conseguenti misure sanitarie di prevenzione individuale, oltre che all’applicazione delle sanzioni di legge da parte delle competenti autorità’.
Presupposti che determinano l’emissione della seguente ordinanza. “Con decorrenza immediata e fino al 25 aprile, salva ogni ulteriore determinazione sulla base degli accertamenti sanitari conseguenziali al presente provvedimento, con riferimento al Comune di Saviano sono disposte e seguenti misure:
a) divieto di allontanamento dal territorio comunale da parte di tutti gli individui ivi presenti;
b) divieto di accesso nel territorio comunale;
c) sospensione delle attività degli uffici pubblici, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità.
E’ fatta salva la possibilità di transito in ingresso ed in uscita dal territorio comunale da parte degli operatori sanitari e socio-sanitari, del personale impegnato nei controlli e nell’assistenza alle attività relative all’emergenza, nonché degli esercenti le attività consentite sul territorio ai sensi del DPCM 10 aprile 2020 e quelle strettamente strumentali alle stesse, limitatamente alle presenze che risultino strettamente indispensabili allo svolgimento di dette attività e a quelle di pulizia e sanificazione dei relativi locali e con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione individuale.
3. Nel territorio comunale è disposta la chiusura delle strade secondarie, come individuate dal Comune sentita la Prefettura competente.
4. L’ASL Napoli 3 Sud assicura, sulla base degli accertamenti svolti dalle Autorità competenti, le indagini sanitarie ed epidemiologiche relative ai partecipanti al corteo funebre del 18 aprile e alla applicazione di idonee misure sanitarie di prevenzione individuale del rischio di diffusione del contagio”.
Paolisi (Benevento) – Appena prima, De Luca aveva firmato l’Ordinanza regionale n.34 relativa alla prosecuzione fino al 21 aprile della zona rossa istituita l’8 aprile in Paolisi. Si legge: “L’Unità di Crisi regionale, sulla base delle informazioni acquisite dal Dipartimento di prevenzione della ASL di Benevento e del consulto del team tecnico-scientifico ed epidemiologico a supporto della stessa Unità di crisi, ha rappresentato l’opportunità di prorogare per il Comune di Paolisi il complessivo impianto delle misure di contenimento e prevenzione ad oggi adottate in rafforzamento di quelle disposte in sede nazionale e regionale, dando atto di un nuovo micro cluster nell’ambito dei nuclei familiari di alcuni lavoratori extracomunitari residenti nel territorio, ubicati in domicili precari che rendono estremamente difficoltoso e complicato l’isolamento. Il sindaco di Paolisi, all’esito della riunione del Centro Operativo Comunale relativo alle 25 positività al Covid-19 rilevate nel territorio comunale, ha comunicato la necessità ‘di affrontare il problema della separazione tra i soggetti Covid-19 risultati positivi al tampone e i loro conviventi risultati negativi al tampone. Il problema maggiore è stato riscontrato tra gli extracomunitari in quarantena domiciliare con sorveglianza attiva e non. Pertanto è stata individuata una struttura ricettiva per ospitare gli extracomunitari conviventi con Covid-19 , risultati negativi’. iI C.O.C. ha deciso ‘di dare immediata attuazione alla requisizione della struttura per il tramite di apposita Ordinanza Sindacale in modo da procedere al trasferimento dei soggetti come sopra individuati’. Sulla base delle informazioni acquisite risulta necessaria la prosecuzione delle attività di accertamento della catena dei potenziali contatti stretti, con specifico riferimento ai componenti del cluster di lavoratori extracomunitari ed appare congruo prorogare per tre giorni le misure restrittive dell’Ordinanza 29 dell’8 aprile, salva ogni ulteriore determinazione in merito alla successiva evoluzione della situazione in atto e delle attività epidemiologiche”. (Immagine generica di trasporto paziente).
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