Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’11 marzo – quello che nelle intenzioni ‘chiude’ l’Italia – riporta una contraddizione con quanto, lo stesso giorno, pubblica il sito dell’Istituto Superiore di Sanità. L’ISS pubblica quanto segue: “Covid-19: nei fumatori il rischio di finire in terapia intensiva è più del doppio”. Argomenta: “E’ ormai dimostrato che il fumo di tabacco attivo e passivo nuoce gravemente la salute ed anche che favorisce le infezioni respiratorie. Non ci stupisce quindi che recentissimi studi relativi al Covid-19 abbiano evidenziato un rischio di malattia più severa tra i fumatori. Un terzo in più dei fumatori positivi al Covid-19 presentava all’atto del ricovero una situazione clinica più grave dei non fumatori e per loro il rischio di aver bisogno di terapia intensiva e ventilazione meccanica è più che doppio. Studi ipotizzano anche che la condizione di fumatore spieghi la differenza di genere nel tasso di letalità riscontata che sarebbe del 4,7% negli uomini contro il 2,8% nelle donne. Cessare di consumare qualsiasi prodotto del tabacco è perciò oggi ancor più importante”.
Qualche ora più tardi il DPCM avrebbe individuato, tra le attività esonerate dall’obbligo di chiusura e quindi espressamente legittimate a restare aperte, tra le altre, quelle del “commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacco in esercizi specializzati (codici Ateco: 47.2)” (Leggi qui il 2020-03-11 DPCM). Nello specifico il codice Ateco 47.2 include ed identifica al numerale 47.26.00 “commercio al dettaglio di generi di monopolio (tabaccherie)” ed al 47.26 “commercio al dettaglio di prodotti del tabacco in esercizi specializzati”.
L’ISS spiega: “In Italia i fumatori sono 11,6 milioni, il 22% della popolazione di età superiore ai 15 anni. Gli uomini che fumano sono oltre 7 milioni e le donne 4,5 milioni. Tra gli studenti di età compresa tra 14 e 17 anni fumano abitualmente 11,1% e occasionalmente il 13,4%. I tentativi di smettere di fumare sono negli ultimi anni in diminuzione ma la ricerca scientifica ha confermato che quando si smette di fumare si ottengono molti benefici sia a breve che a lungo termine. Dopo poche settimane migliorano gli scambi gassosi respiratori della circolazione, migliorano la tosse e i problemi respiratori. Smettere di fumare è possibile In Italia abbiamo i Centri Antifumo, presenti su tutto il territorio nazionale, dove operano specialisti in grado di aiutare i fumatori nel percorso della cessazione dal consumo dei prodotti del tabacco anche attraverso interventi personalizzati. Utilizziamo la necessità di cambiamenti delle abitudini giornaliere, che questa epidemia ci impone, per maturare l’esigenza di abbandonare il consumo dei prodotti del tabacco e di nicotina. Chiama il Telefono Verde contro il fumo 800 554088, attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 16 per informazioni e sostegno nel cambiamento”.