Rivolta sedata ma non ‘nel sangue’. Appena i trecento uomini delle Forze dell’Ordine hanno fatto irruzione (erano circa le 19.30), i circa 150 detenuti in protesta sono scesi dai tetti, hanno abbandonato i corridoi e si sono rifugiati nelle celle di appartenenza. Per tutto il pomeriggio, però, i detenuti hanno preso il controllo del carcere di Salerno, danneggiando e distruggendo ogni cosa fosse alla loro portata. Le motivazioni della protesta riportano, direttamente, al Covid-19. La direzione del carcere infatti, per motivi di sicurezza ed in ottemperanza alle direttive specifiche emanate il 6 marzo dal Governo, in mattinata aveva deciso una sostanziale rimodulazione nella gestione del rapporto tra detenuti e familiari. I detenuti non hanno metabolizzato la decisione ed è iniziata la rivolta. Sul posto sono stati dirottati agenti di tutti i Corpi; all’ingresso anche polizia municipale e le ambulanze, in particolare dell’Humanitas: associazione che qualche ora prima aveva posizionato all’interno delle mura carcerarie l’ambulatorio PMA mobile proprio per una migliore gestione degli afflussi dall’esterno al tempo del coronavirus (VEDI QUI). Fallita ogni mediazione è stata necessaria l’irruzione, in particolare, della Polizia Penitenziaria armata di scudi e manganelli. L’agitazione ha avuto fine senza nessuna violenza fisica. Nella notte, verosimilmente, i detenuti saranno trasferiti. Dietro si lasceranno un carcere gravemente danneggiato.
Virus, è rivolta: 150 detenuti danneggiano carcere. Irruzione agenti
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