Alla fine, all’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale, se ne sono accorti: non c’è alcun sostanziale aumento di navi da crociera che quest’anno attraccheranno a Salerno (69) rispetto al 2018. I numeri sono, praticamente, gli stessi. Due ore dopo aver inviato la prima comunicazione strutturata sull’enfasi di un +43,7%, scaturito dall’errato convincimento che nel 2018 gli approdi erano stati 48, arriva quella più cauta che riporta le reali proporzioni. Troppo tardi, però, per l’apparato comunicativo del sindaco. Ne nasce questa nota del Primo Cittadino Vincenzo Napoli: “Il calendario degli approdi 2019 approvato dall’Autorità di Sistema del Mar Tirreno Centrale conferma la crescita della vocazione crocieristica dello scalo di Salerno. É significativa tanto la crescita numerica degli approdi (69) quanto l’estensione della stagione fino al 4 dicembre per fruire delle Luci d’Artista. Gli investimenti strutturali ed infrastrutturali e la programmazione culturale del Comune di Salerno in sinergia con la Regione Campania e l’Autorità di Sistema consentono la crescita di un comparto turistico internazionale di grande qualità ed importanza economica ed occupazionale. Ulteriore fattore vincente la grande ed apprezzata professionalità degli addetti a tutte le complesse operazioni di gestione delle navi e dei passeggeri. I lavori di dragaggio dei fondali renderanno il porto accessibile anche alle navi di ultimissima generazione creando le condizioni di una crescita ulteriore”.
Al netto di un approccio al tema apparso superficiale, appare poco elegante il tentativo di AdSP e soprattutto del Comune di ricondurre a sé i meriti dell’attività di ‘vendita’ alle compagnie da crociera del prodotto-Salerno realizzata giorno dopo giorno, invece, dai privati: tour operator e principalmente dalla Salerno Stazione Marittima SpA. E’ quest’ultima, appaltatrice del servizio di gestione della infrastruttura di molo Manfredi, a concludere i contratti (VEDI QUI).
AdSP – Funzionalmente è stazione appaltante dei lavori di costruzione di Porta Ovest (cantiere appena riavviato), di allungamento del molo Manfredi, di allargamento dell’imboccatura, di escavo. Allungamento e allargamento sono solo progetti mentre per l’escavo del fondale si prevedono cantieri aperti a fine 2019. Per poter enfatizzarlo, l’AdSP dovrebbe innanzitutto valorizzare il comparto crocieristico creando le condizioni minime necessarie a non far girare la prora a quei Comandanti sensibili alla funzionalità, al bello e ad un’accoglienza dignitosa (VEDI nave passeggeri rifiuta attracco tra i containers e va a Napoli).
Comune – Nell’ambito dell’integrazione del Piano regolatore Portuale nel PRG, al Comune spetta il compito di creare le condizioni infrastrutturali collaterali allo sviluppo del crocierismo. Non può bastare la sola previsione di collegamento tra Stazione marittima e lungomare attraverso la costruenda Piazza della Libertà. Se davvero a Palazzo Guerra si punta sull’incremento di settore, occorrerebbe un forte atto politico di indirizzo verso la riconversione al crocierismo, ai collegamenti intercostieri, alla pesca ed al diportismo dell’intero bacino del ‘porto antico’ delimitato, a ponente, dal molo III Gennaio ora destinato alle merci varie. Il crocierismo guadagnerebbe spazi, fondali (al III Gennaio il pescaggio è di 10 metri); quel molo sarebbe riqualificato diventando un unicuum con la città; il comparto delle merci varie sarebbe spostato sulla banchina di ponente, sottraendo aree alle Autostrade del Mare. Avrà, il Comune, la forza (e il coraggio) di imporre una autentica visione autonoma di sviluppo della sua principale attività produttiva (VEDI QUI)?
Porto di Salerno: Arrivi e Partenze Navi Crociere 2018
1 commento
Sembra di capire che si dovrebbe puntare maggiormente sul settore turistico, su quello da diporto, su quello dedicato alla pesca, ma soprattutto dare la massima preferenza all’accoglimento dei turisti in arrivò con navi da crociera, e non solo quelle di medie dimensioni che finora hanno scalato il porto, ma in particolare quelle di maggior tonnellaggio, finora impossibilitate allattracco per mancanza di idonei fondali. Tutto questo in vista di sensibili incrementi numerici nell’arrivo di navi e dei relativi passeggeri, con prevedibili maggiori ricadute economica sulla città.
Al contrario, le attività più marcatamente di tipo commerciale andrebbero concentrate nelle aree localizzate più verso ponente, anche per creare un stacco fra le due attività ed evitate forme di commistione o interferenze inaccettabili.
Tuttavia, l’apporto dato dalle attività commerciali non può essere ridotto a sacrificato in una nicchia. Anzi, ad esso non si può rinunciare, nè si può immaginare che possa continuare a sostenere con efficienza ed efficacia la sua operatività se non viene adeguatamente potenziato nelle sue vie di comunicazione.
Da lungo tempo vado dicendo che bisogna guardarsi in giro per accorgersi quanto in altre realtà similari si siano accorti che il futuro consiste nel trasferire buona parte dei trasporti dai vettori su gomma a quelli su rotaia, mediante fasci di binari prolungati fin sulle banchine e di qui a proseguire fino a raccordarsi con le reti ferroviarie nazionali.
A Salerno questa realtà sembra ignorata o tenuta in secondo ordine. Un tunnel ferroviario ipotizzato anni fa è stato sostituito in altra direzione dalle gallerie di Porta Ovest. Ancora non si intravede la luce. Speriamo che almeno diano uno spiraglio, anche se l’intermodalità resterà ancora un miraggio.