Una petizione online “per chiedere il rispetto dei diritti umani in Europa e cambiare veramente le regole dell’accoglienza”. L’ha organizzata il gruppo Welcoming Europe – Per un’Europa che accoglie. Che ha un obiettivo: “Raccogliere 1 milione di firme in 12 mesi in almeno 7 Stati membri (https://tinyurl.com/WEfirma) in modo da presentare una proposta di legge europea alla Commissione Ue per dire basta alla criminalizzazione della solidarietà, per creare canali di ingresso sicuri, per garantire giustizia a tutte le vittime di abusi”. Politica? Sì, certo. Sulla pagina facebook si legge quello che appare come lo slogan dell’iniziativa: “Contro la politica dell’odio, l’indignazione non basta!”. Tecnicamente, si realizza di una ICE – Iniziativa dei Cittadini Europei – che, al raggiungimento del necessario numero di firme, vincola la Commissione Europea a discutere la proposta presentata.
Chi sono – Welcoming Europe è una organizzazione formata da Radicali italiani, FCEI, A Buon Diritto, Acli, ActionAid, Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo Sviluppo (ASCS), AOI, Arci, ASGI, Baobab Experience, Casa della Carità, Cild, Cnca, Comitato Verità e Giustizia per i Nuovi Desaparecidos, Legambiente, Oxfam Con l’adesione di: Centro Astalli, Consiglio Italiano per i rifugiati (CIR), Medici Senza Frontiere Italia, Diaconia Valdese, Caritas Italiana, Migrantes, Libera, Amnesty International Italia, Amref Health Africa, Gruppo Abele, Concord Italia, Open Arms, SeaWatch, Terre des Hommes Italia, ADL a Zavidovici, Magistratura democratica, Un ponte per…, Carta di Milano, Rainbow for Africa, Ero straniero Venezia, CINI (Coordinamento Italiano NGO Internazionali), ISCOS (Istituto Sindacale per la Cooperazione allo Sviluppo), CSA Ex-Canapificio – Caserta, Cittadinanzattiva, Forum nazionale Per cambiare l’ordine delle cose, No muri No recinti, Refugee Welcome, Progetto diritti onlus, Asinitas, Verdi Bolzano, Potere al Popolo, Rifondazione comunista, Giovani Democratici di Nola.
Cosa vogliono – Con questa ICE, Welcoming Europe intende affermare, legislativamente, i seguenti principi:
Salvare vite non è reato – Vogliamo decriminalizzare la solidarietà. “In ben 12 Paesi dell’Unione Europea distribuire alimenti e bevande, dare un passaggio, comprare un biglietto o ospitare un migrante sono comportamenti per cui è possibile ricevere una multa o addirittura essere arrestati dalle autorità. Punire questi comportamenti significa punire l’aiuto umanitario e riconoscere il reato di solidarietà”.
Liberi di accogliere i rifugiati – Vogliamo creare passaggi sicuri. “I migranti sfruttati spesso non sporgono denuncia perché corrono il rischio di essere arrestati, detenuti e rimpatriati a causa della loro condizione irregolare e perché incontrano difficoltà nel fornire delle prove e ricevere effettivamente un risarcimento e spesso non hanno accesso all’assistenza legale”.
I diritti umani sono inviolabili. Vogliamo proteggere. “Molti migranti sono vittime di sfruttamento lavorativo, abusi o violazioni dei diritti umani, in particolare alle frontiere, ma trovano grandi difficoltà nell’accesso alla giustizia. Eppure tutte le persone, indipendentemente dalla loro condizione, devono essere tutelate”.
Edoardo Zanchini, di recente confermato vicepresidente nazionale di Legambiente e responsabile dei settori Clima e Internazionale, tra i primi firmatari della petizione, posta una foto (sopra) e spiega: “Grazie al tuo documento d’identità puoi viaggiare, studiare, lavorare. Ma puoi fare molto di più: firmare la proposta di legge europea Welcoming Europe per cambiare le regole europee sull’immigrazione e per tutelare i diritti di tutti”.
Foto di Edoardo Zanchini tratta dalla pagina Facebook Legambiente.