VIDEO – Pigneto, è mobilitazione popolare: “Ridateci l’81”

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“Chi ha rubato l’81?” si chiede, provocatoriamente, il Comitato di Quartiere Pigneto-Prenestino. La questione, seppur limitata alla percorrenza mutilata di un paio di chilometri della storica linea romana dell’Atac, riguarda decine di migliaia di residenti. L’inaugurazione a metà 2018 della stazione San Giovanni della Linea C ha spinto l’assessorato alla mobilità ad autorizzare l’arretramento da piazza Malatesta a San Giovanni del capolinea dell’81 (bus che raggiunge piazza del Risorgimento passando per Colosseo e Torre Argentina). Molti degli oltre 60mila residenti, per nulla soddisfatti dell’alternativa rappresentata dalla Metro C (Malatesta-Pigneto-Lodi e, a San Giovanni, intersezione con la linea A) si sono organizzati in una mobilitazione che ha prodotto migliaia di firme in calce alla petizione. Oggi, sabato, alle ore 16 si ritroveranno in piazza Malatesta per attendere risposte e, più verosimilmente, per organizzare nuove forme di protesta. Sulla pagina facebook, il Comitato scrive: “Il trasporto pubblico è figlio di nessuno. Tagli ai mezzi e alle frequenze di passaggio. Ormai alcuni autobus passano sempre meno come il 50 o il 105, o sono proprio un miraggio come il 412. Oppure sono vecchissimi e affollatissimi, come i tram lungo la Prenestina o il trenino della Casilina. E da quando hanno aperto la Metro C per San Giovanni l’amministrazione ha tagliato anche la linea 81, eliminando il percorso che attraversava il nostro quartiere con fermate utili e comode in parecchi punti. Ma la metro C termina a San Giovanni, ha lunghi tempi di attesa, costringe a complessi passaggi verso la metro A spesso sovraffollata, è di utilizzo più difficile per anziani e disabili e meno sicura nelle ore notturne. Passa con una frequenza che non è da metropolitana ma da ferrovia regionale, e tutti sappiamo bene che la promessa riduzione dei tempi di attesa non ci sarà per molto tempo almeno. E i lavori per la stazione FS Pigneto sono ancora fermi alla fase preliminare e già in ritardo di un anno e mezzo. Una amministrazione sorda e bugiarda non ha rispettato nemmeno le promesse fatte per migliorare il 412. I cittadini sono contro il taglio dell’81, hanno indetto assemblee e mobilitazioni, e una raccolta di firme. Chiediamo il ripristino dell’81 con il percorso originario. Rivogliamo l’81! Vogliamo linee e mezzi adeguati alle necessità del nostro quartiere. Vogliamo un servizio pubblico ma vogliamo che sia efficiente. Avanti con la mobilitazione! Chi ha distrutto piazza Malatesta? Piazza Malatesta è uno degli spazi più ampi all’interno del nostro municipio, fin dal suo concepimento ha raccolto al suo interno spazi dedicati al commercio, allo svago e alla viabilità, ospitando anche il capolinea della linea 81, storico legame prezioso tra il quartiere e il centro storico della città.  Punto di riferimento per gli abitanti della zona come area di incontro, appuntamento e socializzazione, negli anni ‘90 la piazza si arricchisce con la ristrutturazione del giardino donando ai bambini un’area giochi contornata da panchine per i più grandi.  Gli abitanti del quartiere hanno potuto usufruire dei benefici della piazza accogliente e aggregante fino all’apertura dei cantieri per la costruzione della metro C. Dal paesaggio scompaiono purtroppo subito tutti gli alberi e le transenne coprono l’intera piazza per 8 lunghi anni fino all’inaugurazione.  Ecco la situazione della nuova Piazza Malatesta a 3 anni dalla sua apertura. Un progetto lasciato a metà, due spazi enormi sottolivello di cui non si comprende lo scopo!  Una discesa a scaloni, sembrerebbe un anfiteatro, ma purtroppo termina davanti una cancellata. Non c’è più un’area dedicata ai giochi dei bambini. Non ci sono panchine, né comodi posti a sedere degni di questo nome e nemmeno una fontanella.  Solo qualche giovane alberello e qualche piccola palma già secca. Una distesa di cemento disseminata da fredde e antiestetiche strutture verticali di marmo utilizzate pericolosamente dai bambini. Vogliamo rivedere Piazza Malatesta come un punto di riferimento per il quartiere, se vuoi che la Piazza torni ad essere un punto di incontro per tutte le generazioni”.

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