Il ministro dell’Interno Matteo Salvini avrà probabilmente letto il dossier su rifiuti (e sanità) anticipato via mail dal segretario leghista provinciale di Salerno e vice regionale Mariano Falcone (in foto con il plico da consegnargli). Avrà evidenziato in giallo frasi del tipo “il termovalorizzatore di Acerra è e sarà interessato da ulteriori attività di manutenzione che comporteranno il fermo e quindi il rallentamento nei conferimenti della frazione secca da parte di tutti gli impianti STIR campani”; oppure “oggi gli STIR, con particolare riferimento al TMB di Battipaglia che accoglie l’indifferenziato dei Comuni della provincia di Salerno, sono già straripanti di rifiuti non conferiti” o “la Regione invita le società gestrici degli STIR a provvedere all’allestimento di ulteriori piazzole di stoccaggio provvisorie quando in contesti quale quello di Battipaglia i rifiuti non regolarmente smaltiti sono già è oltre ogni livello di ragionevole tutela dell’ambiente e del vivere dei cittadini”. Nel suo intervento (VEDI QUI) il ministro, tagliente, afferma: “Occorre il coraggio di dire che serve un termovalorizzatore per ogni provincia perché se produci rifiuti li devi smaltire. Non si può pagare un’azienda solo perché raccolga non chiedendo l’impegno allo smaltimento. Come vengono fatti i bandi? E’ solo incapacità? Lo diranno le inchieste in corso. So che qui è a rischio la salute dei cittadini come in nessun altra regione italiana. MI dicono che su 370 aziende controllate, 200 sono state chiuse coi sigilli. Questo è un sistema, questa è la camorra che fa quattrini sui rifiuti perché gli amministratori non possono e non riescono a evitarlo. Per una folle incapacità, dall’emergenza del 2008 siamo tornati indietro. De Magistris e la Regione se ne facciano una ragione: ci vuole un termovalorizzatore per provincia. Le localizzazioni o le fanno loro o le faremo noi. Spero che stanotte qualcuno non dormirà ma se per questo disastro annunciato non si troveranno soluzioni, interverrò”. Apriti cielo. La contrapposizione sposta il tono rovente dal livello politico a quello istituzionale. Il Vice Presidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola, assessore all’Ambiente, dice: “Leggo dichiarazioni del ministro Matteo Salvini sulle questioni ambientali della Campania del tutto approssimative o non rispondenti al vero. Sarebbe opportuno che il ministro si documentasse. Gli invieremo, per spirito di servizio, il corposo dossier sullo stato delle azioni in essere inoltrato in questi giorni congiuntamente al Ministero dell’Ambiente e alla Commissione Ue, a motivato sostegno della richiesta di abolizione o riduzione della multa disposta negli anni scorsi dalla Corte di Giustizia. Certo, quando un ministro dell’Interno afferma che siamo tornati al 2008 non solo capovolge la realtà ma aiuta fattivamente chi a Bruxelles cerca argomenti per negare i tanti progressi compiuti e confermare la multa di 120.000 euro giornalieri a carico dell’Italia. Le dichiarazioni del ministro, del tutto non veritiere, ostacolano in maniera grave l’eliminazione dell’infrazione all’Italia. C’è chi si appassiona alla demagogia eterna. Noi siamo impegnati in azione concrete: appalti in corso per la rimozione di 900.000 tonnellate di ecoballe con destinazione extraregionale; due gare in stato avanzato per la realizzazione degli impianti di Caivano e Giugliano ove saranno trattate complessivamete 3.600.000 tonnellate di ecoballe; 200 milioni impegnati con procedure in corso per realizzare 15 impianti di compostaggio diffusi nell’intero territorio regionale; prossima fornitura di 200 compostiere di comunità in altrettanti Comuni della Regione; attuazione di un programma straordinario per l’incremento della differenziata in 25 Comuni in ritardo (la Campania è oltre il 50%, prima del Sud ed in media nazionale). Non a caso contro questo programma c’è chi vuole tornare indietro. Ai commissariati, alle emergenze, alle collusioni con la criminalità organizzata. Altrimenti non si spiegano in poco tempo sette incendi importanti in impianti essenziali per il ciclo dei rifiuti. Ci aspetteremmo che il ministro dell’Interno sostenesse dalla parte giusta questa battaglia, invece di abbandonarsi a slogan da clima pre-elettorale. Ci farebbe piacere che il ministro, dopo essersi documentato meglio, ci dicesse in quale altra Regione d’Italia è in corso un programma comparabile con quello che abbiamo messo in campo noi”.
Salvini ‘ricompatta’ la sinistra. Il deputato di Liberi e Uguali Federico Conte: “Ancora mega inceneritori di rifiuti, soluzioni del secolo scorso. Il ministro Salvini, che ha proposto un termodistruttore per ogni provincia della Campania come risposta all’imminente crisi dei rifiuti, dovrebbe informarsi meglio sui modelli virtuosi che puntano tutto su riduzione, riuso e riciclo, e destinano la parte rimanente a mini impianti locali, a basso impatto ambientale, concordati con le popolazioni locali. Tra l’altro è la posizione del Movimento 5 stelle e del Ministro Costa, con cui forse Salvini dovrebbe coordinarsi. È l’economia circolare, la soluzione che guarda al futuro, che tiene insieme la tutela della salute, dell’ambiente, del clima”.
L’ultima stoccata arriva da Legambiente. Stefano Ciafani e Mariateresa Imparato rispettivamente presidente nazionale e regionale, affermano:
“Dopo il condono edilizio ora è il turno della proposta di realizzare un inceneritore per provincia: più che il Governo del cambiamento sembra l’esecutivo Berlusconi dei primi anni 2000. Dopo 15 anni sentiamo infatti gli stessi proclami e le stesse ricette inaccettabili sulle politiche ambientali. Ma soprattutto ancora una volta assistiamo alle prese di posizioni di due Vicepremier in contraddizione tra loro, che controbattono sui social e sulla stampa. La Campania sui rifiuti non ha bisogno di questa commedia, di annunci anacronistici, antieconomici e ad effetto in perfetto stile Cetto La Qualunque ma di scelte chiare, efficaci ed innovative: servono nuovi impianti di compostaggio e digestione anaerobica con produzione di biometano; strategie concrete su prevenzione, riuso e riduzione dei rifiuti; sistemi di tariffazione puntuale per premiare economicamente le utenze più virtuose; azioni efficaci per incrementare la quantità e la qualità della raccolta differenziata per ridurre i materiali da smaltire a vantaggio dello sviluppo dell’economia circolare campana e nel resto del Paese”.