Quante e quali sono le fonti di inquinamento di un porto commerciale? Il modello-Salerno è, per molti versi, un esempio di come le attività industriali dello scalo impattino sulla città (nella quale il porto è contestualizzato). Lo sviluppo del settore delle Autostrade del Mare determina il transito medio, al varco Ligea, di 5mila tir a settimana (fonte: Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile – VIDEO). Camion che sbarcano/si imbarcano su diverse navi-traghetto (i Ro-Ro) che li collegano con Liguria, Sardegna, Sicilia, Malta, Spagna, Tunisia, Grecia (VIDEO). Un giro vorticoso che non conosce pause: le banchine sono sempre occupate, le navi restano ormeggiate il tempo tecnico necessario per sbarcare ed imbarcare. L’impressione è che il più delle volte i potenti motori siano accesi non potendo, durante le ore di sosta, attingere energia dalle banchine. Allo smog provocato dalle migliaia di tir, quindi, va aggiunto quello dei motori delle navi in manovra e ormeggiate. Polveri sottili portate in città (ma anche a Vietri e nella frazione di Raito) allorquando spira la ‘brezza di mare’ (foto). Sarebbe opportuno che l’Arpac diffondesse i dati relativi ai livelli di inquinamento del porto.
Porto, lo smog dei tir e delle navi
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