Dragaggio, De Nigris frena Spirito: “Nessuna certezza sul 2020; contratti già persi” – VIDEO

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Lui si chiama Orazio De Nigris, è avvocato e ricopre il ruolo di amministratore della Salerno Stazione Marittima, la società di gestione della struttura di Zaha Adid e di quella mobile utilizzata per l’accoglienza in altri punti del porto. In occasione del corso di formazione professionale dell’Ordine dei Giornalisti e di Gam Editori di Maurizio De Cesare (“Il ruolo dei porti nel trasporto dei passeggeri e delle merci”), ha il merito di parlare un linguaggio di verità smontando, di fatto, l’ottimismo (?) sui tempi di dragaggio del Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale Pietro Spirito (vedi qui le sue dichiarazioni) e chiarendo aspetti finora inediti. Un intervento – anche con contraddittorio – tutto da ascoltare. “Per i portuali questo scalo è una ‘bagnarola’ per quanto è piccolo – dice – ma è altamente efficiente per i tempi di movimentazione che fanno di Salerno uno dei primi porti al mondo. Il segreto è nelle banchine pubbliche e nell’assegnazione di aree omogenee dedicate ai tre settori predominanti: merci varie, cargo e ro-ro pax”. Raccontato il primo arrivo di una nave passeggeri con relativo traumatico sbarco dei visitatori tra fango e contaniers (“era il settembre del 1998 e uscimmo su tutti i giornali nazionali…”), elenca il successo “dei circa 200mila passeggeri del 2015” attraverso l’utilizzo “della stazione marittima mobile” che ha permesso “di essere scelti quali home port da Msc movimentando circa 15 mila passeggeri anche per Costa”. Descrive il fondale del molo Manfredi (“è di 6.70 metri ma con il dragaggio arriverà a 10.50”), annuncia l’attracco nel 2018 “di 28 piccole navi, quelle compatibili sulle 56 in arrivo a Salerno, con lunghezza fino a 180 metri mentre quelle più grandi continueranno ad attraccare al molo 3 Gennaio”. Quindi difende la struttura: “La Stazione marittima funziona e, oggi, è anche terminal traghetti con tutte le biglietterie al servizio delle vie del mare”. Quindi entra nel vivo: “Siccome i contratti per gli scali crocieristici vanno chiusi con le compagnie tre anni prima, per vendere il prodotto-Salerno bisogna sapere quali sono i tempi certi dell’escavo. Nel 2016 chiusi a Ginevra un contratto ‘salvo operazioni portuali di dragaggio’ con Msc Poesia: 1.100 imbarchi da Salerno con destinazioni Stati Uniti e Russia. Il dragaggio (evidentemente promesso, ndr) non fu fatto e la nave non è arrivata. Furono perse 28 navi, la ricaduta occupazionale e l’economia derivante dai 60 euro che ognuno dei 3.500 passeggeri avrebbe lasciato in Salerno. Dopo di me a Ginevra arrivarono personaggi che ricoprivano in quel momento determinati ruoli che promisero cose poi non mantenute”. La notizia più importante arriva alla fine: “Per i dragaggi la procedura autorizzativa doveva terminare nel 2015 ma ad oggi è ancora in corso. Per questo non riusciamo a dire alle compagnie delle navi da crociera, e quindi a firmare i conseguenti contratti, che nel 2020 il dragaggio sarà stato effettuato”.  

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