Venezia dista da Salerno 770 chilometri (di autostrada) per almeno 8 ore di viaggio; in treno qualcuna in meno (5 ore e 23 minuti con l’alta velocità). Chi sabato li ha percorsi (andata-ritorno) deve essere proprio innamorato della maglia arancio-nero-verde. Chi lo ha fatto, poi, con una bimba al seguito – tanto piccola da dover essere tenuta in braccio – deve’essere davvero considerata un’eroina. Sabato, nel settore ospiti dello stadio Arechi, con il consistente manipolo di tifosi lagunari c’erano anche loro, una ragazza con sua figlia, dondolata per quasi tutta la gara. Di certo è una tifosa del Venezia (lì si entra solo con il biglietto-ospiti), molto probabilmente giunta a Salerno dal Veneto: sicuramente rappresenta il volto più bello, umano e gentile del tifo. Una donna da Oscar. Di certo si sarà trovata a suo agio, accolta come gli altri supporters arancio-nero-verdi da uno striscione di benvenuto degli ultras granata e da un coro di amicizia quando, in quel settore, è stato issato lo striscione in onore del Siberiano.