Ogni edizione delle Luci d’Artista ha il pregio di limare i disagi emersi nella precedente e di arricchirsi di particolari, alcuni dei quali davvero curiosi. Nella XII che volge oramai al termine è emersa la più che buona organizzazione dell’ordine pubblico, dei flussi pedonali e degli afflussi delle migliaia di pullman con relativo puntuale efficace dispiegamento del servizio-navette. In particolare, però, va segnalato il consolidamento dell’abitudine
scaramantica di molti visitatori che, giunti nella fiabesca Villa Comunale (davvero belli gli allestimenti dello zoo fantastico), ammaliati dall’atmosfera incantata, dall’ordine e dalla piacevolezza della gita in una città sicura, accogliente, organizzata ed a misura di… passeggino, si voltano e lanciano una monetina della storica ed imponente fontana del Tullio – costruita nel 1790 – esprimendo (evidentemente) il desiderio di tornare. Ed infatti in moltissimi ritornano anno dopo anno per ripetere percorsi, ammirare e vivere ore di spensieratezza insieme con altri. La fontana del Tullio, quindi, sta diventando la… Fontana di Trevi di Salerno. E proprio dalla Città Eterna sono tantissime le famiglie che muovono verso il golfo confermando a Roma, molto probabilmente, il primato tra le città di provenienza. Ma che fine fanno le monete della fontana? E’ facile verificare quanto ogni mattina il fondo sia sgombero dai soldi. Ci piacerebbe immaginare che, come per la più celebre Fontana romana, quelle monete diventino patrimonio pubblico (lì i Vigili urbani provvedono a recuperarle ed a multare chiunque altro volesse impossessarsene) e non di qualche sbandato che ha ‘fiutato’ l’affare.