Migranti aggrediscono tre ragazze; africano manda in ospedale tre agenti, algerino picchia moglie. De Luca: “Fuori da Salerno chi non rispetta le nostre regole”

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La convivenza con gli extracomunitari a Salerno, città degli sbarchi (5.049 arrivi nel 2017, poco meno di quelli di Lampedusa e più di quelli di Crotone, Messina e Corigliano Calabro) sembra aver superato il limite. Non tanto per le barriere antiterrorismo piazzate in tutta fretta dal Comune (imposte dalla Prefettura in ottemperanza alla direttiva-Minniti) sul Corso ed a Lungomare in vista della imminente festività patronale di San Matteo, delle Luci d’Artista e del concerto di Capodanno, quanto per gli episodi di violenza che si sono rapidamente succeduti nelle ultime ore.

De Luca – Uno, ben celato fino ad ieri, viene raccontato direttamente dal Governatore De Luca: “Alcuni ospiti del centro di accoglienza di Fuorni – ha detto – hanno inseguito per strada e spintonato tre nostre ragazze”. La scaltrezza delle tre donne ha evitato che i migranti “andassero oltre” ma, per De Luca “queste cose non devono succedere e chi è qui da ospite non si deve permettere; lo dico alla Prefettura ed alla Questura: o si rispettano le regole di questa città o vanno sbattuti fuori”.

Salvini – Parole subito raccolte dal movimento Noi per Salvini di Salerno che, nell’annunciare le prossime ‘passeggiate per la legalità’ e partendo dall’assunto che “il centro prende fior di quattrini e quindi chi lo gestisce dovrebbe vigilare e rispondere di ciò che i suoi ospiti fanno sia all’interno che all’esterno”, denuncia “la pericolosità di queste presenze sul territorio cittadino e provinciale” annunciando che si farà “promotore di vertenze legali nei confronti di coloro che non ottemperano alla sorveglianza mettendo in pericolo la sicurezza e la serenità dei residenti”. Afferma: “Invitiamo i partiti del centro destra ad esserci vicino e a condividere questa battaglia a tutela dei nostri concittadini. Inoltre invitiamo gli avvocati di Salerno a dare manforte ai nostri avvocati dando la propria disponibilità. E’ inammissibile che chi è ospite a casa nostra a colazione pranzo e cena e dorma nei nostri letti faccia i propri comodi e nessuno vigili e ne risponda”.

Aggressione agenti penitenziari – Neanche il tempo di chiudere i microfoni che rimbalza, dal carcere cittadino di Fuorni, una cruenta storia di aggressione a danno di alcuni secondini: tre agenti della polizia penitenziaria sono stati costretti a fare ricorso alle cure dei medici del pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno.  Erano circa le 17 e 15 quando gli agenti sono stati vittime di un’aggressione di un detenuto extracomunitario di origine africana. Lo straniero si è avventato addosso agli agenti e li ha colpiti ripetutamente. Solo l’intervento di altri colleghi di turno ha evitato il peggio. Due agenti hanno riportato  la rottura del setto nasale e lesioni alla testa. Un terzo agente ha ricevuto un violento calcio. Al Ruggi i medici  hanno sottoposto i tre ad una serie di accertamenti.

Algerino – Qualche ora prima dalla vicina Capaccio-Paestum la storia di un algerino che, avuto quattro figlie, picchia e tenta di investire la moglie, rea di non essere in grado di dargli un maschio. L’africano 37 anni, residente nella città dei Templi, rischia di essere rinviato a giudizio su richiesta del pubblico ministero del tribunale di Salerno al Gup. Le violenze domestiche sarebbero avvenute anche alla presenza delle figlie della coppia. L’uomo in più occasioni avrebbe ingiuriato la moglie appellandola come donna di malaffare e percosso la stessa con calci e pugni, alla presenza delle minori, accusandola di non essere capace di partorire un figlio maschio. In alcune circostanze la donna ha rischiato addirittura la vita. Nell’agosto del 2014 colpì la moglie con un coltello procurandole un taglio all’avambraccio; nel gennaio del 2015 con un tizzone di legno ardente prelevato dal camino tento di ustionarle il viso, anche in tale circostanza la donna riportò ferite ad un braccio nel tentativo di proteggersi il volto. Ancora, in un’altra occasione tentò di investire la donna mentre si allontanava dall’abitazione intimorita dal 37enne. La donna oltre ad essere stata privata dei documenti di identità al fine di evitare che potesse rientrare in Africa, nell’aprile 2016 fu costretta ad avere rapporti sessuali con l’uomo che la minacciò dicendo che in caso di rifiuto avrebbe fatto esplodere l’abitazione e a tal fine recise il tubo del gas della stufa. Quella volta la moglie riuscì a scappare e a chiedere aiuto.

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