Foibe: onore al Sindaco del Comune di Cetara Fortunato Della Monica che, ufficialmente, ricorda gli omicidi di massa a danno degli italiani tra i più infamanti della storia. Della Monica scrive: “Solo ventuno anni fa veniva riconosciuta questa giornata di memoria. Eppure, ancora oggi si parla e si conosce poco delle Foibe. Oggi, bisogna ancor di più ricordare tenacemente, affinché non si ripetano gli stessi errori del passato e non si commetta la barbarie di dimenticare tutte le vittime delle Foibe, dell’esodo degli istriani, fiumani e dalmati dalle loro terre!”.
Posizione significativa perché si inserisce, rompendola, nella latente tendenza alla ‘dimenticanza’.
Algeria –Al di là delle interpretazioni politiche, la posizione del sindaco Della Monica risponde anche ad una spiccata sensibilità della comunità cetarese rispetto al delicatissimo tema dell’esodo: «Qui ho conosciuto persone che amano l’Algeria più degli algerini stessi». Ha detto di recente il Ministro dell’Interno, degli Enti Locali e della Pianificazione Territoriale dell’Algeria, Brahim Merad, nel corso della sua visita nel borgo che agli inizi del Novecento visse l’emigrazione di centinaia di concittadini verso le coste nord africane.
«Sono felice di aver scoperto questa città e le relazioni storiche ed economiche intrattenute con il mio Paese. Presto avvieremo tutte le procedure per dar vita a un gemellaggio che servirà a implementare la cooperazione e consolidare quei legami di amicizia e di collaborazione» ha aggiunto il ministro algerino prima che il Sindaco Fortunato Della Monica gli consegnasse le Chiavi della Città come segno di profonda gratitudine per i forti legami che hanno unito i due popoli.
«Signor Ministro, Cetara è la sua seconda casa, la sua seconda famiglia, sia per lei che per tutti gli algerini» ha detto Della Monica. “Mi commuovo quando parlo dell’Algeria: nel 2015 sono stato lì perché volevo vedere i posti dove mia mamma, le mie zie, i miei zii, i miei nonni hanno vissuto vari anni. Lì sono stati tanti i cetaresi hanno fatto la storia di quei posti: con grandi sacrifici andavano a pescare le acciughe e le salavano e una volta al mese le mandavano a Genova. Oggi per celebrare questa amicizia storica siamo pronti ad avviare un gemellaggio con le città che ospitarono i nostri antenati che sarà utile a dar vita a scambi culturali ed economici. L’intento è quello di trasferire in Algeria il nostro know-how e promuovere progetti di formazione. Si tratta di un accordo a cui teniamo particolarmente”.