VIDEO – Porto: l’inquinamento, le case e la centralina di rilevamento

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“Scusate, ma cosa rileva questa centralina…?”. La domanda la fa il un anziano con alcune buste della spesa. Abita in zona. L’affaccio della sua casa è sul porto, come quello di tutte le abitazioni di via Benedetto Croce.

La richiesta è semplice quanto obbligata: a qualche centinaia di metri dal camper della Università degli Studi di Salerno (dipartimento di ingegneria), un grosso cargo è ormeggiato con i motori accesi. Dal comignolo escono sinistri fumi neri. La quantità è enorme. Agli abitanti non resta che sperare nella direzione del vento. Che quella coltre di fuliggine si abbatta su un’altra zona della città o che si disperda verso il mare.
La domanda dell’anziano è pertinente e di una tagliente amarezza. Quella centralina mobile staziona da anni, spostata di volta in volta da quello stallo al parcheggio nei pressi del teatro Verdi/Villa Comunale.

Se la strumentazione non percepisce tutta la pesantezza di quel copioso fumo di scarico, i dati sull’inquinamento della zona porto quanto sono attendibili? Eppure i numeri sono importanti: il loro ‘peso’ determina i provvedimenti degli organi di governo (Capitaneria di Porto, Autorità di Sistema Portuale, Asl e Comune) a tutela della salute dei cittadini nel rispetto delle leggi vigenti.

Stesso discorso per l’impatto delle svariate centinaia di camion che utilizzano il viadotto Gatto attraversando in salita ed in discesa i rioni Canalone, via Monti alta e Olivieri. Inoltre in molti, commettendo l’infrazione più tollerata a Salerno, salgono ogni giorno verso Vietri e Cava.

La centralina è messa nel posto migliore per la rilevazione dell’inquinamento? Della fuliggine del 25 ottobre, vi sarà traccia nel grafici che essa fornirà agli organi competenti?

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