San Francesco di Paola, allora frate, fu a Salerno. Una pagina trascendente della città, sconosciuta ai più e in molte parti inedita, è stata brillantemente raccontata dalla professoressa Pina Basile.
Agiografa e devota del Santo (“mi ha miracolato e salvato la vita”), venerdì 21 ottobre presso la Lega Navale ha presentato la riedizione del suo volume su un religioso che già in vita era considerato un essere superiore.
Evento la cui importanza non è sfuggita all’avvocato Tea Siano, orgogliosamente presente nella sua duplice veste di consigliere comunale (ha portato i saluti del sindaco e dell’Amministrazione comunale) e di membro del Consiglio Pastorale della chiesa Santa Maria ad Martyres di Torrione: “Porto i saluti di Francesco Carmelita, padre provinciale dell’Ordine dei Minimi fondato da Francesco di Paola e del confratello padre Giorgio Terrasi, nuovo parroco della chiesa Santa Maria ad Martyres”.
Pina Basile racconta dell’attraversamento dello Stretto di Messina a bordo del mantello e dell’obbligo del già famoso frate di recarsi in Francia dal Re Luigi XI. Il sovrano più potente del mondo allora conosciuto (siamo nella seconda metà del 1.400) spera nei poteri miracolosi del religioso calabrese per poter guarire dai gravi postumi del sopraggiunto ictus. San Francesco di Paola ne guarirà l’anima.
Nel viaggio dalla Calabria verso Oltralpe viene accolto devotamente. A Salerno lascia il segno: una sua raffigurazione nei Mercanti, l’altare sul quale ha pregato ed una immagine impressa sulla tovaglietta da tavola, oggi custodita come preziosa reliquia a Benincasa di Vietri sul Mare.
San Francesco di Paola a Salerno: una storia sconosciuta, tutta da ascoltare.