Siti per adulti, il maschio cacciatore e (è) la preda…

0

‘Esche vive’ per fatturati di notevole portata. Una parte del mondo dei siti di incontri per adulti con chiare finalità sessuali, ha raffinato se stesso fino a sfiorare la perfezione. In alcuni casi l’illusione è tanto ben costruita, gradualmente instillata, da lasciare nell’utente (il virile maschio) la convinzione di riuscire nell’impresa invece ardua nel mondo reale.

Posto finalmente al centro dell’interesse femminile, rinnova sistematicamente i pagamenti. Un vortice in cui il tempo brucia e le banconote evaporano.

Loro rispondono ad ogni suo messaggio e lui è sempre più certo di afferrarle. Le risposte femminili sono però mai definitive, conclusive, decisive. Sempre interlocutorie. Ma questo non lo preoccupa, il dubbio non si insinua. Eppoi lo cercano in chat se lui tarda o salta un giorno… What else?

I siti sono fatti bene. Alcuni sono diversi nella struttura, altri cambiano solo il nome: sinonimi di un concetto che è però sempre lo stesso.

Alcuni chiedono abbonamenti onerosi per offrire la disponibilità di pacchetti di messaggi. In pratica per ogni ‘ciao, vorrei conoscerti…’ vanno via diversi euro. I siti mediamente garantiscono la gratuità della iscrizione con la possibilità di navigare – passivamente – nel clorato e caloroso catalogo. Ogni azione propositiva, invece, si paga. Altri danno la possibilità di leggere le presentazioni e di aprire le foto: moltissime estremamente esplicite rispetto alle premesse.

Il maschio naviga allora freneticamente: sfoglia, seleziona, colleziona, cerca tutti gli elementi. Quando vede foto, legge età, luogo geografico, descrizione della insoddisfazione femminile – convinto che ragazze e signore siano su quella piattaforma per il suo stesso motivo – si lancia e consuma credito. Con orgogliosa sorpresa scopre che, qui, le donne corrispondono sempre alle sue sollecitazioni, anche le più piccanti. Iniziano allora dialoghi… frenetici quanto onerosi. Ma fa niente: Parigi val bene una messa…

Man mano il portafogli si svuota ma cresce l’autostima. Tanto che lui si sente sempre più tronfio cacciatore. Proprio come i compagni di Ulisse quando videro le sirene. Prima di sentirne il canto…

Condividi.

Lascia un commento