Nove punti in otto giorni. Mister Davide Nicola, la sua spavalda Salernitana, la tifoseria a cui anche avversari storici tributano i meritati onori “aldilà della rivalità” e lo stadio italiano “più sudamericano di tutti” hanno un grande merito: stanno restituendo credibilità al calcio nazionale.
Da Gorizia e Trieste a Palermo in tantissimi ‘tifano’ per la Salernitana. Diventata squadra-baluardo in un campionato con lo scudetto stabilmente cucito sulle stesse maglie. Storicamente a strisce.
Se il ‘terremoto’ non sovverte la vetta, lo può fare in coda. L’Italia ha bisogno della sua favola calcistica e, oggi, ha adottato la Salernitana. Scelta comprensibile: l’intero movimento ha necessità di ricredere che i valori su carta possano essere stravolti sull’unico campo in cui questa operazione sembra possibile: l’Arechi. Di convincersi che, gabbati i pronostici ed al lordo di errori di arbitri e Var, anche nel nostro campionato è allora possibile il ‘miracolo calcistico’.
Che poi sia una squadra del sud a contendere la salvezza alle blasonate genovesi, al Venezia, al Cagliari e allo Spezia aggiunge quel pizzico di gusto all’impresa.
Tanto che il meridione oggi si è compattato sulla Salernitana. Proprio dal sanguigno sud a mister Nicola, alla squadra ed alla sua tifoseria giunge il maggior numero di auspici.
Bari su tutti. Ovviamente. Tifoseria fraternamente legata a quella granata. I supporters biancorossi in festa per la B fanno l’augurio più bello: di ritrovarsi quanto prima in Serie A. Dalla Puglia messaggi di amore anche da Andria, Monopoli (città legatissima al Siberiano) e di grande rispetto da Taranto, da Foggia e da Lecce. I tifosi giallorossi tifano per un ‘derby’ in A.
La Basilicata si riscopre tutta granata. Matera ma anche Potenza. Il lucano è un popolo riservato che in Salerno si riconosce. E che ‘abita’ stabilmente il vicino Arechi.
Calabria. Da Reggio giungono i messaggi d’amore come quelli provenienti da Bari. L’asse è solido, costruito su valori autentici. Il ‘Forza Salernitana’ arriva spesso anche da Crotone (aiuta l’impresa compiuta in rossoblù da mister Nicola) e da Cosenza. Con i silani c’è sempre stata avversità calcistica pari all’intensità del rispetto reciproco. Si leggono messaggi anche da Catanzaro.
Dalla Sicilia spiccano i copiosi auguri della tifoseria del Catania. Seguono quelli provenienti da Messina e Palermo.
Anche il Molise non è indifferente e guarda con crescente simpatia alla maglia granata. Significativi messaggi anche da Benevento e, più sporadici, da Avellino.
Poi Roma. Molti tifosi giallorossi hanno proprio adottato la Salernitana. Nella tifoseria granata riconoscono il loro stesso amore, nella squadra il loro stesso ardore. Quello giallorosso per i granata è un tifo ‘vero’ che produrrà, ovemai nei prossimi anni la Salernitana giocasse ancora in Serie A, la formalizzazione dell’amicizia.
Bei messaggi anche da molti laziali. Qui il muro dei 10 anni di gestione-Lotito è però ancora troppo ingombrante per poter cancellare le reciproche diffidenze.
Più su da rimarcare il grandissimo rispetto mostrato, compatto, dalle tifoserie del Pisa e dell’Ascoli. Meno numerosi ma della stessa intensità i complimenti e la “vicinanza per l’impresa da compiere” che giungono da Pescara e Bologna.
Particolarmente significativi i messaggi di autentico rispetto che giungono dai supporters di Sampdoria, Genoa e da quelli del Cagliari. Avere le squadre impegnate nella lotta-salvezza con(tro) la Salernitana non li frena dall’esprimere i complimenti per lo spirito battagliero della squadra e per l’immenso amore dei suoi tifosi.
Vanno addirittura oltre molti tifosi del Venezia. La Salernitana è la loro seconda squadra. Ad essa augurano la salvezza. Salerno è casa loro e loro lo sanno. Stesso approccio dai bresciani, che pure sperano di tornare all’Arechi in serie A per rinsaldare nel massimo proscenio la fraterna amicizia.
‘Tifano’ Salernitana anche moltissimi tifosi di Inter, Milan e Juventus. Gli esodi granata nei rispettivi stadi e le incredibili immagini dell’Arechi hanno convinto questi tifosi che, in caso di retrocessione, non sarebbe la Salernitana a perdere la Serie A ma il contrario. Insomma, giocare contro la Salernitana, in casa e in trasferta, fa bene al calcio italiano.
Al nord si tifa granata anche laddove il granata è nato. Molti tifosi del Torino spingono i ‘Granata del Sud’. Il grandissimo atto di rispetto mostrato in occasione della recente trasferta a Salerno – con l’omaggio al Grande Torino nello storico stadio Vestuti il giorno prima della gara – ha inorgoglito un popolo, quello torinista, che non dimentica (leggi qui).
Particolarmente significativi i messaggi di vero rispetto a squadra e tifoseria che giungono dai ‘rivali’ del Verona ed il ‘forza Salernitana’ di molti tifosi dell’Atalanta.
Capitolo a parte meritano i tifosi del Napoli. Sotto il Vesuvio si inizia a respirare un’aria diversa nei confronti della Salernitana. In molti al gol di Verdi al 93esimo contro l’Udinese hanno ammesso di essersi emozionati. Altri augurano vivamente ed apertamente la salvezza ai granata. Infine un gran numero si complimenta con squadra e allenatore, additando il carattere sanguigno alla base della rinascita ad esempio per allenatore e atleti azzurri.
Giudizi stratificati stanno lasciando spazio alla consapevolezza che il diritto di giocare il quarto campionato in Serie A, la squadra granata se lo sta guadagnando imperiosamente sul campo (e sugli spalti).
Allora più di quello del ‘98-‘99 (Salernitana in A, Napoli in B), questo campionato sta mettendo fine ad un latente equivoco. Oggi Napoli comprende che, seppure con i salernitani si condivida lo stesso ‘condominio’ (la regione Campania), le ‘famiglie’ sono e continueranno ad essere diverse. Nella valorizzazione delle sane differenze ma anche dei migliori tratti comuni.
Alla luce della auspicata convivenza calcistica, le offese reciproche stanno quindi utilmente lasciando spazio al rispetto. Tanto che, plasticamente, ai messaggi augurali della salvezza granata corrispondono quelli salernitani per lo scudetto azzurro.
I tifosi dimostrano di essere sempre una spanna avanti rispetto a ‘intellettuali’ e giornali. La strada è all’inizio ma sembra aver preso una direzione (finalmente) giusta.