La raccolta dei rifiuti non tiene il passo della inciviltà incalzante. Probabilmente non esiste, in Salerno Pulita, una squadra di addetti alla individuazione ed alla rimozione delle micro discariche. Che sorgono negli anfratti della città: come funghi in collina dopo che è piovuto.
Foce Irno – Laddove il fiume si tuffa nel mare è un ricettacolo di immondizia. Molta è depositata dalle onde sulla battigia (plastiche, coperte ecc…). Altra è portata lì apposta dall’uomo. Scarti elettrici, di edilizia, buste varie, pezze e, nelle ultime ore, anche un… lettino- sdraio. Posta sulla linea di intersezione tra acqua dolce e acqua salata. Simbolicamente. Quasi a dimostrare che l’inciviltà la fa da padrone sul fiume (basta risalirne gli argini) e sul mare (basta percorrerne le spiagge).
Lungoirno – Propri risalendo l’argine, ad un centinaio di metri la alta vegetazione a fatica riuscirà, stavolta, a coprite lo sconcio di un grosso materasso gettato per la mini-scarpata. Siamo nei pressi del ponte in ferro. Su quel costone da anni si accumulano e si sovrappongono rifiuti variegati. Anche di grandi dimensioni. L’occhi è tratto in inganno dalle alte canne che, cresciute rapidamente, hanno celato lo sconcio alla vista. Lo sconcio, però, esiste. Sotto come sopra il ponte: oramai gli incivili utilizzano quell’area come deposito di spazzatura. Un bustone e vari pezzi di rifiuti indefiniti giacciono lì da giorni. Tra utenti ed avvocati che percorrono il marciapiede della Cittadella Giudiziaria.
