Così dura nei confronti di Vincenzo De Luca, Mara Carfagna probabilmente non lo era mai stata prima. A sei giorni dal voto amministrativo tira la volata “al mio candidato” (del centro destra) Michele Sarno.
Carfagna alza i toni. Conosce la città: esclusa la parentesi in cui era bambina, ha convissuto per tutta la sua vita con l’amministrazione direttamente o indirettamente riconducibile a Vincenzo De Luca.
“A Salerno bisogna liberarsi dalla cappa di potere costruita da chi ha considerato questa città come un feudo. Dove le opportunità sono riservate a una cerchia ristretta. Fuori, Salerno è vista come la Bulgaria comunista degli anni ’60 o come l’Egitto dei faraoni. Ma anche quella Bulgaria è caduta e i faraoni sono usciti di scena. Finalmente oggi intravediamo la possibilità del cambiamento. Il consenso plebiscitario di cui ha goduto De Luca per quasi un trentennio non mi sembra più così granitico. Il ballottaggio è ipotesi concreta. Salerno non è la Bulgaria comunista né l’Egitto dei Faroni. Votando Sarno, lo dimostrerà”.
Qualche minuto dopo al tavolo con i parlamentari Gigi Casciello ed Enzo Fasano e con il candidato alla carica di sindaco Michele Sarno, svela un particolare che – come in una ‘consecutio’ – plasticamente riporta concettualmente al sistema simil- ‘Bulgaria comunista’ prima evocato: “Ero a passeggio con mia figlia a lungomare. Un signore mi ha chiesto una foto. Fatto lo scatto mi ha confessato di non poterla pubblicare sui social in quanto, da professionista, qui non avrebbe più lavorato…”.