Truffa sui migranti, la Procura: “Pagamenti pubblici per servizi non resi”

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“Truffa ai danni dello Stato, frode in pubbliche forniture, autoriciclaggio, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti”. Operazione del Commissariato di Pubblica Sicurezza e della Guardia di Finanza di Cassino, della Squadra Mobile di Frosinone.

Eseguita un’ordinanza di applicazione di misure cautelari disposte dal G.I.P. del Tribunale di Cassino. Otto le persone destinatarie: tre sottoposte agli arresti domiciliari e cinque colpite dal divieto di esercitare attività imprenditoriale.

Le indagini sono state dirette dal Sostituto Procuratore Emanuele De Franco della Procura di Cassino. La Procura rende noto: “Si sono ricostruiti molteplici illeciti commessi da un gruppo inserito nel settore del sistema dei Centri di Accoglienza Straordinaria (C.A.S.) di cittadini stranieri”. L’area geografica delle indagini è ricompresa tra basso Lazio e Campania.

“I controlli svolti presso le strutture di accoglienza hanno permesso di constatare numerose irregolarità. I cittadini stranieri vivevano in locali angusti, sporchi, fatiscenti ed in pessime condizioni igieniche.

Le camere erano sovraffollate oltre il limite consentito ed in pochi metri quadrati erano stipate anche sei persone. I migranti, inoltre, non erano assistiti da un numero sufficiente di operatori. Non usufruivano correttamente dei servizi di assistenza sanitaria, sostegno psicologico, mediazione linguistica e culturale.

Tuttavia, da un punto di vista cartolare, quanto veniva fatto appariva regolare. Gli indagati dichiaravano alle Prefetture competenti che i servizi in favore degli ospiti erano correttamente garantiti.

Così riuscendo in parte a percepire i rimborsi previsti. In alcuni casi, le cooperative certificavano la presenza di numerosi cittadini stranieri che in realtà si erano allontanati dalle strutture da diverso tempo, recandosi anche in altri Stati, come emerso dai controlli alla frontiera. In tal modo percepivano la quota giornaliera spettante per la presenza sul territorio nazionale.

È emerso, inoltre, come le cooperative ottenessero indebitamente rimborsi dalle Prefetture per un numero maggiore di pasti rispetto a quelli effettivamente somministrati ai richiedenti asilo”.

Alcuni altri particolari: “Gli ingenti profitti, frutto delle condotte illecite poste in essere, venivano trasferiti mediante operazioni di riciclaggio. Operazioni mascherate dall’utilizzo ed emissione di fatture per operazioni inesistenti come accertato dai militari della Guardia di Finanza di Cassino.

Sono in corso di esecuzione i sequestri di conti correnti ed immobili per un valore di oltre un milione. Ammontare pari al profitto dei reati contestati agli indagati. Essi sono: truffa ai danni dello Stato, frode in pubbliche forniture, autoriciclaggio, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

Guardia di Finanza e Polizia di Stato – integrandosi ciascuno nelle rispettive competenze – con questa operazione hanno svolto un’attività che si inserisce in un più ampio quadro di tutela del bilancio dello Stato e degli Enti Locali volto al contrasto dello sperpero di denaro pubblico. Tutela di vitale importanza in questo periodo di crisi economica legata all’emergenza pandemica”.

L’ultima operazione nel settore, di livello nazionale, si registrò il 30 dicembre 2020.

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