Guardia di Finanza: sequestro preventivo di somme illecitamente percepite. I Finanzieri del Comando Provinciale di Messina hanno dato esecuzione al decreto. La misura coinvolge diverse persone non aventi diritto al beneficio del Reddito di Cittadinanza. L’erogazione è incompatibile con le condanne a titolo definitivo comminate nell’ultimo decennio per reati di mafia. Stessa misura ha riguardato alcuni familiari dei condannati per medesimi reati.
Operazione resa possibile dagli specialisti delle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Messina. Si riporta, di seguito, la nota del comando provinciale peloritano della Guardia di Finanza.
“Gli specialisti, a seguito di un’attenta attività di analisi giuridico-normativa orientata ad intercettare l’indebita percezione di sussidi pubblici e in collaborazione e sinergia info-operativa con l’INPS, hanno espletato una serie di attività investigative, tendenti all’individuazione e repressione di condotte penalmente rilevanti, finalizzate all’illecita riscossione del Reddito di Cittadinanza.
Il Reddito di Cittadinanza è riconosciuto ai nuclei familiari titolari dei requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno, reddituali e patrimoniali.
Tra i requisiti anche non essere stati condannati nell’ultimo decennio con sentenza passata in giudicato, per reati di mafia.
Alla verifica di tali presupposti soggettivi ed oggettivi le indagini ha portato alla denuncia di 25 persone. Sventata così una frode di circa 330.000 €, perpetrata da condannati per reati di mafia. Coinvolti anche i loro familiari che avevano fraudolentemente omesso di dichiarare il proprio status nell’istanza per ottenere il beneficio.
Tra le principali attività illecite riconosciute nelle condanne spiccano estorsioni, usura, traffico di sostanze stupefacenti, voto di scambio. Inoltre maltrattamento e organizzazione di competizioni non autorizzate di animali.
All’esito delle analisi condotte, il Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Messina, accogliendo la proposta della locale Procura della Repubblica, ha pertanto disposto il sequestro delle somme indebitamente percepite, per l’ipotesi di reato di illegittima percezione del Reddito di Cittadinanza.
Reato che, nei casi più gravi, prevede la reclusione da 2 a 6 anni.
L’operazione condotta in piena sinergia d’intenti con l’Autorità Giudiziaria di Messina testimonia l’impegno continuo della Guardia di Finanza a tutela dell’economia. In particolare anche in considerazione dell’attuale momento attraversato dal Paese. L’emergenza epidemiologica in corso, necessita, soprattutto adesso, un attento ed oculato impiego delle risorse pubbliche”.