VIDEO – Restaurata storica barca ‘Santa Rita’ (1961): pesca e progetti sociali

0

Passione per il mare, amore per la tradizione, legame con Salerno. Luciano Fiorillo, con il fratello Carmine, hanno deciso di restaurare e riarmare “la più antica barca da pesca di Salerno”.

Lo scafo è lungo 11 metri e oggi imbarca un motore Fiart da oltre 100 cavalli. La barca fu costruita dai maestri d’ascia dei Cantieri Navali Gatto di Santa Teresa. Quindi il varo, con tanto di benedizione, nel giugno del 1961.

In questi anni è stata restaurata con volontà, passione e amore propri di un artigiano. Listello dopo listello, chiodo dopo chiodo.

Quindi il libro dei ricordi racconta, anche per immagini, una Salerno che non c’è più. E gli occhi diventano lucidi.

“La ‘Santa Rita’ fu commissionata da nostra nonna, Vincenza Napoli racconta Luciano. Che aggiunge: “Volle costruire una barca per i suoi figli. Da allora la ‘Santa Rita’ è stata sempre patrimonio della nostra famiglia”.

Poi il tempo portò la barca verso il quasi totale disuso. Fino a che, tre anni fa, i due fratelli (il terzo cura la pescheria) decisero di avviare il restauro. Si sono attivati: di conseguenza l’opera è stata resa possibile “dalla misura 1.32 ‘Salute e Sicurezza’ del Piano Operativo FEAMP della Regione Campania”, dice Luciano.

“Oggi la barca è sicura, può prendere il mare (sarà varata nei prossimi giorni, ndr) e tornare a pescare”. Ripete con orgoglio: “Una volta in acqua, sarà la barca da pesca più antica di Salerno”.

Oggi come allora: tutta in legno. “Ai cantieri Ventura l’abbiamo rifatta sostituendo il fasciame e le ossature, nel pieno rispetto delle linee originarie”.

La ‘Santa Rita’ svolgerà prevalentemente attività di pesca con reti da posta. Fiorillo spiega: “Tireremo su sogliole, seppie, polipi, calamari e tutto quanto offre il nostro mare.

Inoltre, attraverso un sistema di telecamere di bordo, il consumatore potrà vedere in diretta cosa peschiamo. E acquistare al punto vendita esattamente quel che ha visto pescare qualche ora prima. Quindi i prodotti saranno venduti in città per un autentico ‘miglio zero’.

L’obiettivo è utilizzare la ‘Santa Rita’ anche per pesca-turismo. Abbiamo in progetto di varare un’altra storica barca da utilizzare a fini sociali. Il mare è terapeutico: pensiamo al trasporto di persone con disabilità fisiche e psichiche. Speriamo che la Regione supporti questo nostro progetto”.

In ultimo il comparto-pesca a Salerno. Fiorillo analizza: “Covid a parte, un forte impatto sul comparto lo stanno avendo i pescatori dilettanti. Il regio decreto del 1936 statuisce che questi possano pescare fino a 5 chilogrammi. O un solo pesce di peso maggiore.  Ogni giorno di meteo favorevole, nel mare di Salerno vi sono centinaia di barche con pescatori amatoriali. Il prelievo complessivo è enorme”.       

 

Condividi.

Lascia un commento