Una task force dell’Unità di Crisi ha effettuato, venerdì 27 marzo, un sopralluogo all’ospedale Moscati di Avellino e successivamente all’ospedale di Ariano Irpino. La Regione spiega: “La task force composta dal capo del Dipartimento Salute Antonio Postiglione, dal consigliere per la Sanità Ernico Coscioni, dall’ingegnere Roberta Santaniello e dall’infettivologo Alessandro Perrella, ha preso in esame le criticità segnalate dalla dirigenza e dagli operatori sanitari (foto). All’ospedale Moscati è stata già avviata una serie di importanti scelte strategiche. Il presidio consta attualmente di 14 posti di terapia intensiva e di altri 90 posti letto tra sub-intensiva e degenza per la gestione dei pazienti Covid. E’ stato verificato lo stato di attuazione per la palazzina Alpi che prevede altri 24 posti di terapia intensiva, ed è stato stilato il cronoprogramma del trasferimento dei pazienti che potrà avvenire in tempi molto brevi. Raccolte tutte le esigenze per il miglioramento della gestione dell’emergenza, a partire dal personale e dai dispositivi di protezione individuale.
Ad Ariano Irpino, zona in quarantena per un grave focolaio endemico, si è affrontata la complessità della situazione che ha prodotto, per la stessa eccezionalità del fenomeno, ripercussioni sui servizi stessi, ma anche una risposta rapida nel riconvertire aree dedicate ad assistenza Covid. Ad Ariano vi sono attualmente 7 posti letto di terapia intensiva e 32 di degenza, di cui 4 di sub-intensiva. Anche qui, la verifica sul campo e la ricognizione delle esigenze ha voluto essere un segnale dell’attenzione del Presidente De Luca a un’area con priorità di interventi. Sulle criticità segnalate, come il ritardo negli esiti dei tamponi, si è condivisa l’impostazione organizzativa e l’obiettivo di realizzare ulteriori interventi migliorativi immediati e mirati, a partire dal potenziamento del personale e dall’arrivo dei test rapidi che saranno utilizzati prioritariamente per il personale medico sanitario. La task force effettuerà ancora ulteriori sopralluoghi nelle altre zone di quarantena della regione e in tutte le aree dove occorre un’attenzione straordinaria relativamente al numero e alla sequenza dei contagi”.
Giugliano in Campania (Na) – Un uomo di Giugliano ha prima litigato con il padre e poi ha dato in escandescenze tra le strade della città. Il vicinato ha chiamato il 118. Quando il personale sanitario è arrivato ha riconosciuto l’uomo: in mattinata aveva effettuato il tampone per la diagnosi del covid 19 per sintomi tipici del nuovo coronavirus. Era troppo agitato e bisognava calmarlo per portarlo in ospedale ma l’uomo poteva essere anche contagioso e pericoloso per i cittadini. Lo psichiatra dell’Asl ha chiamato i Carabinieri. I militari della locale stazione e quelli della sezione radiomobile sono arrivati sul posto e – accertato che l’uomo avesse fatto il tampone – hanno indossato la tuta del kit NBC in dotazione all’Arma (si tratta, nella sostanza, di tute, maschere e filtri d’aria che proteggono dalle infiltrazioni di gas, agenti batteriologici e particelle radioattive) aiutando così i medici che lo hanno sedato e portato nel reparto di psichiatria in regime di quarantena.