Il Cammino Neocatecumenale non ci sta. Risponde implicitamente al Governatore Vincenzo De Luca che ha posto ‘raduno’ e ‘predicatore’ alla base del provvedimento di chiusura dei Comuni di Caggiano, Polla, Atena Lucana e Sala Consilina.
L’avvocato Adelchi Chinaglia e don Eziele Pasotti diffondono la loro replica con l’ambizione di descrivere quei fatti finiti sott’accusa. Affermano: “Alcuni Tg nazionali il 16 marzo hanno diffuso una notizia, falsa, relativa a due incontri di una comunità neocatecumenale ad Atena Lucana e Sala Consilina (Campania). L’incontro dei fedeli del Cammino è avvenuto il 28-29 febbraio in un hotel di Atena Lucana (mentre a Napoli si giocava Napoli–Torino: stadio aperto, con 55.000 spettatori) e nessuna ordinanza del Governatore proibiva l’incontro (l’Ordinanza del 26 febbraio si riferisce esclusivamente ad altri due Comuni campani: Montano Antilia e Ceraso). Lo stesso Vescovo di Teggiano–Policastro, Mons. Antonio De Luca, ha dichiarato che i fedeli del Cammino hanno celebrato l’Eucarestia senza scambio della pace e ricevendo l’ostia nella mano, rispettando le norme diffuse dalle diverse diocesi in quei primi giorni. L’incontro a Sala Consilina, poi, è avvenuto il 4 sera, dopo le 18,30. Il Comunicato della CEI e quello della Conferenza Episcopale Campana sono del 5 marzo: quindi non vi era ancora nessuna proibizione di incontri. E l’Ordinanza del Presidente del Consiglio per tutta l’Italia è del 9 marzo. Come si fa allora ad accusare i neocatecumeni di disobbedienza, o anche solo di disattenzione a questi documenti dei Vescovi e delle autorità civili! La notizia data è lesiva del buon nome e dell’immagine del Cammino e va corretta, pena ricorso giudiziario, mentre molti fratelli in Italia e in tutto il mondo si stanno adoperando per dare il loro aiuto e la loro testimonianza in favore di tante persone più deboli, colpite dal virus, e la loro collaborazione in tante strutture e centri sanitari”. (Immagine di repertorio, non riferita all’incontro).