A mezzogiorno di mercoledì, sei ore prima dell’esito positivo del tampone effettuato su una paziente 25enne di Montano Antilia rientrata il 15 febbraio in treno dalla Lombardia e ricoverata con febbre in isolamento dalla sera prima presso l’ospedale di Vallo della Lucania, il presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Salerno Giovanni D’Angelo – partendo dall’assunto che statisticamente il 10% dei contagiati necessita di ricoveri in terapia intensiva – spiega: “E’ stata indicata dal Presidente della Regione la predisposizione, presso tutti i reparti di terapia intensiva della Campania, di almeno un posto-letto in isolamento, aggiuntivo a quelli che già sono disponibili”. La partita è tutta sui numeri. D’Angelo ricorda: “Per ogni contagiato la statistica conta una propagazione del virus a 2.5 persone sane”, poi cede ad un macabro paragone: “Quando in Italia ci fu la peste, il modo per arginarla consisteva nel dare fuoco alla zona circoscritta ed a tutto ciò che apparteneva a quella persona. Oggi non siamo a quei livelli ma bisogna pur dire che non conosciamo nessuna modalità di aggressione terapeutica di questo virus, la ‘bestia più nera che ci sia’ in quanto ha una elevatissima capacità di auto-riproduzione, di mutazione della propria genetica”. (VEDI VIDEO SOTTO). Alle 18 il trasporto della paziente da Vallo della Lucania all’ospedale ‘Cotugno’ di Napoli da parte della Unità Operativa ad alto contenimento dell’Humanitas (VIDEO IN ALTO).
23 tamponi negativi – Nel pomeriggio di giovedì la Regione Campania ha comunicato: “E’ in corso l’esame dei test delle persone identificate e temporaneamente in quarantena che hanno avuto contatti con i tre cittadini campani risultati positivi al coronavirus. Già da ieri sera è stata tempestivamente ricostruita l’intera filiera di collegamenti. Al momento ventitre tamponi sono già risultati tutti negativi. Resta da completare in serata l’esame dei familiari del terzo caso rivelatosi tale la notte scorsa. Tutti negativi sono quindi i test sui cittadini che hanno avuto contatti con la paziente di Vallo della Lucania e la paziente di Caserta”.