In Italia vi è una precisa geografia dello spreco alimentare: l’Abruzzo è la regione italiana che sperpera più cibo e che si attesta sul podio insieme con Lazio e Lombardia.
A metterlo in evidenza è il ranking regionale di Ener2Crowd (www.ener2crowd.com), piattaforma italiana di lending crowdfunding energetico, che ha realizzato una stima dello spreco alimentare delle famiglie italiane nel periodo natalizio.
Nella media ogni anno lo sperpero di cibo a livello nazionale è pari a 17 miliardi di euro, l’equivalente dell’1% del pil, di cui 14 miliardi di euro dissipati per il cibo già prodotto e gettato via dai cittadini e 3 miliardi di euro per lo spreco di filiera e distribuzione.
«Ma lo sperpero nelle case degli italiani è al suo punto massimo tra Natale e Capodanno, quando ogni famiglia sprecherà 120 euro in Abruzzo, 115 euro nel Lazio, 112 euro in Lombardia e via dicendo» spiegano gli analisti di Ener2Crowd.
In cima alla classifica delle regioni meno virtuose, seguono la Liguria con uno spreco alimentare di 105 euro a famiglia, la Campania (100 euro) e la Toscana (88 euro).
E, poi ancora, il Veneto (81 euro), la Calabria (78 euro), l’Umbria (76 euro), la Sicilia (75 euro), l’Emilia Romagna (74 euro), la Sardegna (72 euro), la Puglia (70 euro), il Piemonte (68 euro), la Basilicata (66 euro), le Marche (65 euro) e il Molise (64 euro).
Scendono invece intorno ai 60 euro -e sono quindi le 3 regioni più virtuose- il Friuli Venezia Giulia (62 euro), la Valle d’Aosta (60 euro) ed il Trentino Alto Adige (59 euro).
Tra Natale e Capodanno, insomma, si getteranno via in tutt’Italia oltre 500 mila tonnellate di cibo, portando anche ad un’impennata del livello di inquinamento, perché ogni tonnellata di rifiuti alimentari produce 4,2 tonnellate di CO2.
«Se però ogni cittadino dedicasse l’esatto valore dello spreco alimentare ai nostri progetti pensati per il progresso del Pianeta, questi rappresenterebbero un tesoretto di circa 13 miliardi di euro in grado di crescere del 6% all’anno» sottolinea Niccolò Sovico, ideatore, co-fondatore e ceo di Ener2Crowd.
«Come consumatori, dobbiamo usare il nostro potere di spesa per mostrare alle aziende che è nel loro interesse realizzare prodotti sostenibili» ricalca Giorgio Mottironi, co-fondatore e chief sustainability officer della piattaforma di lending crowdfunding energetico.
A metterlo in evidenza è il ranking regionale di Ener2Crowd (www.ener2crowd.com), piattaforma italiana di lending crowdfunding energetico, che ha realizzato una stima dello spreco alimentare delle famiglie italiane nel periodo natalizio.
Nella media ogni anno lo sperpero di cibo a livello nazionale è pari a 17 miliardi di euro, l’equivalente dell’1% del pil, di cui 14 miliardi di euro dissipati per il cibo già prodotto e gettato via dai cittadini e 3 miliardi di euro per lo spreco di filiera e distribuzione.
«Ma lo sperpero nelle case degli italiani è al suo punto massimo tra Natale e Capodanno, quando ogni famiglia sprecherà 120 euro in Abruzzo, 115 euro nel Lazio, 112 euro in Lombardia e via dicendo» spiegano gli analisti di Ener2Crowd.
In cima alla classifica delle regioni meno virtuose, seguono la Liguria con uno spreco alimentare di 105 euro a famiglia, la Campania (100 euro) e la Toscana (88 euro).
E, poi ancora, il Veneto (81 euro), la Calabria (78 euro), l’Umbria (76 euro), la Sicilia (75 euro), l’Emilia Romagna (74 euro), la Sardegna (72 euro), la Puglia (70 euro), il Piemonte (68 euro), la Basilicata (66 euro), le Marche (65 euro) e il Molise (64 euro).
Scendono invece intorno ai 60 euro -e sono quindi le 3 regioni più virtuose- il Friuli Venezia Giulia (62 euro), la Valle d’Aosta (60 euro) ed il Trentino Alto Adige (59 euro).
Tra Natale e Capodanno, insomma, si getteranno via in tutt’Italia oltre 500 mila tonnellate di cibo, portando anche ad un’impennata del livello di inquinamento, perché ogni tonnellata di rifiuti alimentari produce 4,2 tonnellate di CO2.
«Se però ogni cittadino dedicasse l’esatto valore dello spreco alimentare ai nostri progetti pensati per il progresso del Pianeta, questi rappresenterebbero un tesoretto di circa 13 miliardi di euro in grado di crescere del 6% all’anno» sottolinea Niccolò Sovico, ideatore, co-fondatore e ceo di Ener2Crowd.
«Come consumatori, dobbiamo usare il nostro potere di spesa per mostrare alle aziende che è nel loro interesse realizzare prodotti sostenibili» ricalca Giorgio Mottironi, co-fondatore e chief sustainability officer della piattaforma di lending crowdfunding energetico.