Forza Nuova contesta Bergoglio. Di Maio attacca: “Vergogna”

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Un nuovo e fertile terreno di scontro politico diventa – nel giorno dell’Angelus – quello di piazza San Pietro. Ai cui margini – per la precisione all’inizio di via della Conciliazione – domenica hanno democraticamente manifestato i militanti di Forza Nuova, esponendo un eloquente striscione contro le politiche, ritenute immigrazioniste, di Papa Bergoglio. In serata il vice premier Luigi Di Maio, scriveva: “Oggi un gruppetto di provocatori ha offeso Papa Francesco. Leggo che sono di Forza Nuova. Il punto non è chi sono, Forza Nuova o ‘forza vecchia’ a me non interessa. Il punto è: come si fa ad attaccare Papa Francesco? Con quale coraggio? Questo Pontefice sta portando avanti una rivoluzione culturale e sociale incredibile, restituendo speranza non solo all’Italia, ma al mondo intero. Un Pontefice che parla alla gente, che si misura con le loro difficoltà. Che chiede, con sincerità e trasparenza, di rimettere la persona al centro.  Non ho parole. Non c’è limite alla vergogna. La mia vicinanza, non solo a Papa Bergoglio, ma a tutti coloro che al suo fianco si impegnano per un futuro migliore. E più umano”.
Forza Nuova aveva dettagliatamente spiegato il senso dell’iniziativa attraverso un eloquente “guerra al fronte immigrazionista”. Così FN: “Da Mimmo Lucano fino a Jorge Mario Bergoglio, dai media ai palazzi del potere, dalle bandiere rosse ai manganelli o ai divieti delle questure: chi odia l’Italia e gli Italiani, chi vuole silenziare il dissenso, troverà la resistenza di Forza Nuova. Chiunque ripeta le litanie di Soros o ne difenda nei fatti gli interessi deve essere contestato. Oggi all’Angelus abbiamo contestato duramente Jorge Bergoglio. La Fede di Roma, il sentimento cattolico di milioni di italiani non possono essere usati come il cavallo di Troia di chi vuole che gli italiani non facciano più figli e le nostre donne abortiscano per sostituirci con gli immigrati. Il Papa dovrebbe salvaguardare il deposito della Fede, promuovere dottrina e Verità, non incoraggiare l’immigrazione islamica né perseguire gli interessi di forze internazionali e globaliste che fanno dello sfruttamento, dell’odio e del terrore le loro armi. Le posizioni politiche contrarie agli interessi nazionali vanno combattute, per costruire muri a difesa della Civiltà, non ponti che favoriscano l’invasione dei suoi nemici. Oggi è toccato a Jorge Bergoglio, domani toccherà a Mimmo Lucano. Poi sarà il turno degli altri. Resistenza alla sostituzione etnica e difesa dei diritti sociali saranno le bandiere che difenderemo senza se e senza ma”.
 

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