Senza la previsione della sua capillare installazione non si potrebbero organizzare gli eventi con grande afflusso di persone in spazi aperti: il WC chimico ad uso temporaneo è una struttura modulare e ad alta resistenza che, oggi, in Italia rappresenta un elemento essenziale in ogni programmazione di raduni, manifestazioni, fiere, concerti, campeggi, eventi sportivi e persino matrimoni con feste all’aperto. Tanto che la presenza di questi funzionali manufatti è requisito sostanziale richiesto dalle Questure/Prefetture per il rilascio del nulla osta autorizzativo. Nelle città le loro forme sono diventate sinonimo di festa e di organizzazione piuttosto che di caos e provvisorietà: per realizzare ognuna delle annuali edizioni di Luci d’Artista, ad esempio, è sempre necessaria la fornitura di centinaia di bagni chimici strategicamente dislocati lungo il percorso delle luminarie e nelle aree dei mercatini tradizionali che caratterizzano il Natale a Salerno. Altro esempio proviene da un evento appena esauritosi: nelle scorse ore tra i doveri di assistenza ai migranti a bordo della nave ONG Sea Watch 3 imposti dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo al Governo italiano c’è stato quello dell’allocazione a bordo dei bagni chimici modulari.
Eppure, oggi, queste cabine non sono più delle semplici toilette: si tratta di strutture che, attraverso l’organizzazione ingegneristica dei decimetri cubi a disposizione, riescono ad adattarsi a molteplici esigenze. I bagni chimici sono caratterizzati da cabine specifiche che servono da wc, docce o spogliatoi con all’interno tutto l’occorrente; elementi diventati indispensabili nella organizzazione di cantieri, industrie, costruzioni e aree ricreative. Si spazia dai sanitari di lusso ai differenti modelli di bagni e cabine, cabine per disabili e depositi di residui mobili costruiti con le tecnologie più avanzate a soddisfacimento di tutte le vigenti norme igieniche. Tra i vantaggi, certamente, la mancanza di collegamenti alla rete fognaria o al sistema di acque reflue.
In generale è un settore – quello dell’architettura modulare dai bassi costi, dai limitati tempi di produzione e dal design moderno e personalizzabile – che in Europa sta vivendo una rapida ascesa per una molteplicità di motivazioni. Innanzitutto la fruibilità immediata: i moduli prefabbricati ecologici e pronti all’uso, ideali per la costruzione di case, sono le prime unità abitative installate in caso di calamità naturali (terremoti) o per sgomberi improvvisi (eruzioni vulcaniche, emergenze climatiche o idrogeologiche ecc…); in maniera sistematica sono stati utilizzati nei centri di accoglienza per l’alloggiamento dei migranti sbarcati in circa settecentomila in Italia negli ultimi anni (in foto si notano alcuni wc chimici a bordo della nave Aquarius durante lo sbarco di Salerno del 26 maggio 2017). Poi la economicità e la durevolezza: la richiesta di edifici economici e, al tempo stesso resistenti, è aumentata di anno in anno per il soddisfacimento della crescente domanda dei ceti meno agiati dell’Europa occidentale. Inoltre l’ecologia e il basso impatto ambientale: nel processo di realizzazione delle costruzioni modulari si riducono i materiali di scarto, si abbattono i livelli di inquinamento delle produzioni tradizionali e di conseguenza si evita lo smaltimento di prodotti tossici.
Interessante, infine, osservare l’applicazione dell’architettura modulare nello sviluppo di industrie di limitata grandezza e di padiglioni espositivi. Nel 2015 la Repubblica Ceca presentò all’Expo di Milano un edificio modulare di su più piani e di notevoli dimensioni, accogliente, moderno e adatto alla fruibilità delle folle: fu un successo tanto che quelle precise tecniche di architettura modulare funzionale furono successivamente riprodotte nella costruzione di case e anche di musei.
Terremoti, fiere o… matrimoni. E’ boom dell’architettura modulare
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