L’ultima strage nel Mediterraneo rinvigorisce, a sinistra, la corsa a riaffermare per primi l’opposto di ciò che dice (e fa) il Ministro dell’Interno Matteo Salvini. Sulle onde cromatiche delle vignette di Makkox, Matteo Renzi twitta: “Oltre 100 morti nel Mediterraneo. Altro che ‘È finita la pacchia’. Vanno aperti i porti ma soprattutto vanno aperti gli occhi. Noi siamo l’Italia: se c’è gente in mare prima la salviamo. Poi si discute”. A stretto giro, Nicola Fratoianni scrive: “L’Italia, l’Europa recuperino un po’ di umanità…”. Poi l’immancabile Maurizio Martina: “C’è un ministro che dopo l’ultima strage nel Mediterraneo dà la colpa alle ONG”. Sul proscenio irrompe poi l’arguto Pietro Spirito, dal dicembre 2016 presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno centrale (Napoli, Salerno, Castellammare di Stabia), con un passato alla direzione di Atac Roma (2011-2012) che contrasta le tesi politiche di Salvini prima ricorrendo ad un semplice tecnicismo (“senza un atto formale di chiusura, i porti vanno considerati aperti…”), poi spostandosi sul piano politico: “‘Meglio la morte che la Libia’: cosa dobbiamo sentire di più oltre le parole tragiche dette dai tre sopravvissuti al terribile naufragio nel Mediterraneo? Ma cosa c’entrano i trafficanti di essere umani con i naufraghi morti nel Mediterraneo? C’è lo può spiegare l’avvocato del popolo? Solo sul Quirinale possiamo contare per esprimere non solo parole – ma anche fatti – di solidarietà verso il dramma del Mediterraneo: ci riguarda pienamente”.
Tanti voci di sinistra contro quella precisa, concreta ed univoca di Matteo Salvini: “Cuori aperti, porti chiusi: Io non sono stato, non sono e non sarò mai complice dei trafficanti di esseri umani, che con i loro guadagni investono in armi e droga e delle Ong che non rispettano regole e ordini”. Ragionamento semplice: “Quanti migranti partirebbero con improbabili barche e gommoni mezzi sgonfi, per una traversata di centinaia e centinaia di miglia, se non avessero la convinzione di essere subito recuperati dalle navi Ong? Gli africani vanno aiutati a non partire creando le condizioni di sostentamento nei Paesi di appartenenza”. Concetti ripetuti anche nella diretta facebook di sabato pomeriggio (vedi qui), seguita da circa 100mila utenti, super-condivisa e subito divenuta virale. Mentre la sinistra proprio non riesce a cambiare visione, ad adeguarla al ‘sentire’ del popolo che ambisce a rappresentare e che nell’eterno dibattito filosofico pensa pure a marce pro-immigrazione, Salvini spopola e la sua Lega nazionale vola nei sondaggi al 36%.