VIDEO – ‘Auto-bomba’, prodotti ittici insicuri e spari sul sagrato. Ma i bambini salveranno il Natale

0

I Carabinieri della Tenenza di Ercolano nel corso dei servizi predisposti per contrastare produzione e commercializzazione dei ‘botti di fine anno’ hanno tratto in arresto madre e figlio, rispettivamente di 56 e 31 anni, entrambi residenti a San Giorgio a Cremano e già noti alle Forze dell’Ordine. “I due – rende noto il Comando provinciale di Napoli dell’Arma – sono stati trovati in possesso di 105 chilogrammi circa di ‘rendini’, un manufatto esplosivo di medie dimensioni ma di fabbricazione artigianale e molto pericoloso che trasportavano stipati nel bagagliaio della loro utilitaria percorrendo la zona di San Vito”. I particolari: “Per sequestrarli in sicurezza sono intervenuti gli artificieri antisabotaggio; da una prima analisi è risultato che l’innesco dei botti era realizzato in alcuni esemplari con micce lunghe a rapida combustione, in altri con micce corte (in entrambi i casi il tempo prima dello scoppio sarebbe stato poco calcolabile) e che in altri esemplari ancora fuorusciva della polvere da sparo dagli involucri. In sintesi, qualsiasi urto o scintilla avrebbe trasformato la vettura in una bomba micidiale. Madre e figlio sono stati sottoposti agli arresti domiciliari”.

Se da un lato i Carabinieri stroncano uno degli episodi di illegalità, dall’altro operano per la sensibilizzazione delle fasce giovanili. Conferendo contenuti alle ‘Giornate contro i fuochi d’artificio – A scuola di sicurezza, legalità, giustizia, ambiente’, con le altre forze dell’ordine stanno partecipando ad una campagna mediatica nelle scuole di ogni ordine e grado di Ercolano finalizzata “a non far uso di fuochi, anche di quelli che possono sembrare innocui il cui incauto uso può essere causa di lesioni gravi e permanenti come l’amputazione di una mano, la perdita di  un occhio o dell’udito” (foto a lato). Gli esperti di ogni Forza dell’Ordine trattano il delicato problema e facendo il punto sulla loro pericolosità attraverso materiale adeguato. L’obiettivo è anche veicolare il messaggio ai genitori  esortandoli, se proprio vogliono rispettare le tradizioni, a comprare fuochi legali avendo cura di controllare l’etichetta. Da qui la diffusione della ‘dichiarazione d’onore’ (foto).

Prodotti ittici – A Torre del Greco i Carabinieri per reprimere fenomeni d’illegalità diffusa e segnatamente la commercializzazione di prodotti ittici privi delle prevista tracciabilità e messi in vendita esposti agli agenti atmosferici hanno denunciato quattro venditori ambulanti e sequestrato la quantità totale di 61 chilogrammi di prodotti ittici di vario genere, ritenuti non sicuri. Irrorate, infine, sanzioni amministrative per altri cinque venditori ambulanti.

Spara per… Santa Lucia – Sempre a Torre del Greco i militari hanno arrestato un 62enne pochi minuti dopo aver esploso alcuni colpi di pistola per ‘onorare’ Santa Lucia…. Questi i fatti ricostruiti dal Comando Provinciale dell’Arma: “In piazza Santa Croce, subito dopo la messa in onore di Santa Lucia, un individuo è uscito sulla scalinata della Basilica ‘Santa Croce’ e dopo avere estratto da sotto il cappotto una semiautomatica ha sparato per due volte (foto). Rimessa l’arma nella cintola dei pantaloni, è rientrato in chiesa per uscirne di nuovo alcuni minuti dopo e ripetere la stessa scena. La seconda volta, dopo altri due spari, ha riposto l’arma tra gli indumenti ed è andato via. I Carabinieri subito intervenuti sul posto a seguito di segnalazione di fedeli e passanti, hanno identificato e raggiunto nella sua abitazione l’uomo, un 62enne del luogo che è stato tratto in arresto perché ritenuto responsabile di esplosioni pericolose e di resistenza a pubblico ufficiale. Quando i militari sono arrivati a casa sua ha loro opposto resistenza con qualche spintone e proferendo minacce. La sua abitazione è stata perquisita. Della semiautomatica non è stata trovata alcuna traccia mentre sul suo letto c’era una scatola contenente tre colpi a salve per pistola semiautomatica dello stesso tipo dei due trovati e sequestrati sulla scalinata della Basilica”.

Condividi.

Lascia un commento